28 lug 2014
Liberato da Hermès, Christophe Lemaire punta sul suo nome
28 lug 2014
Christophe Lemaire ha annunciato lunedì scorso che avrebbe lasciato la direzione creativa della Donna di Hermès per concentrarsi sulla sua linea personale. Il marchio in evoluzione dello stilista francese, che realizza womenswear e menswear, da due stagioni cresce di oltre il 40% in termini di vendite. Un record per la griffe, la cui nascita risale al 1991, che si spiega in parte con l'arrivo in società di un “Business Developer”, Bastien Daguzan, formatosi in diritto e in management di aziende creative all’IFM.
Dopo aver iscritto Christophe Lemaire nel calendario ufficiale dell'Uomo in questa stagione per veicolare un messaggio preciso e all'altezza delle sue ambizioni, Bastien Daguzan, assunto lo scorso ottobre per strutturare la nuova “ossatura” della società, è stato promosso amministratore delegato da Christophe Lemaire.
Quest'ultimo, per mancanza di tempo e senza dubbio anche di mezzi, ricopriva in precedenza il doppio ruolo di direttore creativo e titolare della sua azienda di moda. Un mix di incarichi “che può rivelarsi pericoloso, sia per la salute del business aziendale che dal punto di vista creativo”, afferma Bastien Daguzan, che si è fatto le ossa dal belga Kris Van Assche per 5 anni, prima di collaborare con il designer parigino.
La prima tappa del suo business plan è consistita nello spostare lo studio e gli uffici della maison, precedentemente suddivisi tra il XX arrondissement per la creazione e sopra il negozio di rue de Poitou per gli uffici, “per facilitare la coesione del team nel suo insieme”, adesso collocato in rue du Temple nell'Haut Marais.
In seguito, il nuovo PDG si è occupato della base, la produzione. “Abbiamo avuto la possibilità di accogliere un partner industriale, ECCE, per la produzione delle collezioni”, precisa Bastien Daguzan, che aveva già potuto rendersi conto delle capacità del gruppo francese durante il periodo trascorso da Kris Van Assche.
Una volta interamente artigianale e creato nell'ex atelier dello stilista a Parigi, il prodotto Christophe Lemaire si esprime adesso in tre gamme distinte, disciplinate nell'ambito di un programma sartoriale (abiti), una asse creativo più singolare e infine un guardaroba composto da capi fondamentali che permettono al cliente “di entrare nel brand” senza per questo rovinarsi. Anche in questo caso, l'emergere di una concorrenza più economica, nordica o francese, lascia poca scelta agli indipendenti: “Dobbiamo mantenere una certa accessibilità se si vuole conservare un ruolo di rilievo”, sottolinea Bastien Daguzan.
Infine, sul versante del menswear, è il momento di "istituzionalizzare il brand”, racconta Bastien Daguzan, “e di posizionarlo nel suo ambiente concorrenziale”. A cominciare da una presentazione ufficiale della collezione Uomo primavera-estate 2015, quando invece il menswear della griffe era precedentemente presentato alla stampa e ai buyer da Christophe Lemaire stesso, nell’intimità di uno showroom e senza fotografi.
Dopo lo show Uomo per la primavera-estate 2015 accolto lo scorso giugno a Parigi, la stagione orchestrata dal nuovo direttore generale, arrivato inizialmente con una missione commerciale, è stata ancor più convincente, attraendo i leader del mercato, come il canadese Ssense o l'italiano Luisa Via Roma. Per la Donna, la scorsa stagione erano stati Net-A-Porter, Matches e i Printemps ad abboccare all'amo.
Ora completamente verticalizzata, la nuova struttura aziendale del brand consentirà a Christophe Lemaire “di affrontare le realtà del mercato”, puntualizza Bastien Daguzan, che si è anche dedicato ad ammodernare completamente il sistema informatico con il passaggio alla nuova sede, per “facilitare il dialogo tra ogni elemento della catena, dallo studio fino ai clienti, passando per i fornitori”.
Ci saranno presto delle nuove aperture di monomarca? “E' il seguito logico”, ammette Bastien Daguzan, “ma per ora si tratta di consolidare i nostri successi mostrandoci all'altezza delle esigenze dei nostri clienti”.
Prossima tappa per il brand, che impiega dodici dipendenti a tempo pieno: la prima pre-collezione Donna per l'autunno 2015. Il womenswear di Christophe Lemaire, che vale il 60% delle vendite, è assicurato dalla coppia formata dallo stilista e dalla sua compagna, Sarah Linh Tran.
Florent Gilles (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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