Li-Ning spinge a Parigi sulla collaborazione con Stefano Pilati
Il mondo dello sportswear dovrebbe fare affidamento anche su Li-Ning nei prossimi anni. Creato nel 1990, il marchio di articoli sportivi fondato dall’ex ginnasta medagliato alle Olimpiadi Li Ning (8.000 punti vendita nel mondo) si è recato a New York lo scorso gennaio per presentare la sua linea premium.

Un lancio seguito da una sfilata a Parigi (la seconda dopo il 2018) durante la Fashion Week della moda maschile in corso di svolgimento, ma organizzata a margine del calendario ufficiale, e allestita sotto il gigantesco tetto di vetro del Lycée Turgot, con mappamondo gigante e carta da parati grafica, e con una grandissima folla accalcatasi ad attendere di entrarvi. Nelle prime file, il figlio di Mick Jagger, Lucas, i cantanti cinesi Cai Chengyu e Ayunga… venuti a scoprire l'universo sportivo e colorato firmato Li-Ning, una linea d’alta gamma ispirata al ping-pong, grafica e colorata.
Sotto un ritmo militare, bandiera nera in mano, i modelli di Li-Ning annunciavano una collaborazione di peso con l’apparire delle prime scarpe firmate Stefano Pilati, l’ex direttore artistico di Yves Saint Laurent, tramite la sua nuova label, Random Identities.

Un’etichetta presentata in modo molto discreto su Instagram nel 2017, fondata a Berlino, la città dove oggi Stefano Pilati vive, riassunta nei dettagli sul sito di Ssense e recante nel logo un'etichetta nera, come per fare tabula rasa del passato.
“Una prima collaborazione che sarà commercializzata dal prossimo ottobre”, spiega Liad Krispin, consulente e mente di Li-Ning dal 2017, ex direttore marketing di Adidas, la figura all'origine dell'incontro tra Pilati e Li-Ning, “e che presenterà un modello di scarpa da corsa lo-top in triplo nero, una variante del modello “Aurora 2019” della collezione Li-Ning, che integra un sistema di luci a LED”.
“Mi sono preso del tempo per osservare e per incontrarli”, spiega Stefano Pilati. “Ho scoperto i vari stili del marchio – sconosciuto sul mercato occidentale – di cui mi piacerebbe riadattare l’estetica tramite l'angolazione stilistica di Random Identities. Sono orgoglioso dei risultati ottenuti con il modello “Aurora”, fiero del dialogo intrapreso, dell'inizio di una collaborazione”, dice. Una partnership che potrebbe poi spostarsi al prêt-à-porter.

Oramai associato a un grande nome della sartorialità e della moda, il marchio Li-Ning potrebbe quindi veder crescere la sua popolarità in Europa, continente sul quale nutre grandi ambizioni. Il brand, che è ampiamente presente in Cina (si parla di 8.000 negozi), è uno dei tre grandi nomi dello sportswear cinese (con Anta e Peak), ma sta faticando a farsi un nome nel mondo sportivo occidentale. Lo sportswear può costituire la sua porta d'ingresso per il Vecchio Continente e tutto l’Occidente? “Vi entreremo lentamente”, spiega Liad Krispin, “il marchio è già presente su Essence, a Londra da Selfridges e End Clothing, da Kith a New York, da Slam Jam a Milano, e abbiamo nel mirino vari punti vendita in Francia, e soprattutto a Parigi. Li Ning ha trovato il suo posizionamento. Saremo presenti alle prossime sfilate di Parigi e speriamo vivamente di entrare nel calendario ufficiale”.
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