Li & Fung vuole uscire dal mercato azionario
Il gigante di Hong Kong Li & Fung, specialista in forniture e logistica nel settore dell'abbigliamento, ha annunciato venerdì scorso la sua intenzione di ritirarsi dai mercati finanziari. La società, attualmente quotata in Borsa, ha annunciato i suoi ultimi risultati annuali, in cui il risultato operativo è sceso di quasi il 23%, ma l'utile netto è tornato positivo.
Queste cifre sono state però oscurate dall'annuncio del suo ritiro dal mercato azionario — secondo il gruppo, un veicolo di investimento, controllato dalla famiglia Fung e dall'operatore di magazzini logistici GLP, vorrebbe prenderne il controllo.
Le due società hanno proposto di versare 1,25 dollari di Hong Kong per azione, che rappresenta un premio di circa il 150% rispetto all'ultimo prezzo di chiusura delle azioni, a 0,50 dollari di Hong Kong, il che porterebbe il valore del gruppo a circa 871 milioni di euro. Le azioni di Li & Fung sono attualmente scambiate a quasi tre volte il loro valore di un anno fa.
Seppur non si conoscano in dettaglio le motivazioni del gruppo, è molto probabile che i suoi risultati annuali deludenti abbiano inciso sul bilancio. Per l’esercizio 2019, Li & Fung ha dichiarato che le sue performance finanziarie sono state “influenzate dall'andamento pluriennale del settore nell’eliminare rimanenze e dalla percentuale di turnover dei clienti, così come dalle chiusure di negozi e dai numerosi fallimenti nel settore del commercio al dettaglio”.
Il risultato operativo di Li & Fung è sceso del 22,9%, a 228 milioni di dollari statunitensi (214 milioni di euro), a causa della riduzione del suo fatturato e della pressione sui suoi margini nel settore della fornitura. Il giro d’affari è diminuito del 10,1%, a 11,4 miliardi di dollari (10,7 miliardi di euro), a causa delle politiche di destocking dei clienti, delle chiusure di negozi e dei fallimenti di clienti, ma anche per la revoca di un buon numero di clienti ad alto rischio e non strategici.
Il margine è salito dell 0,1%, raggiungendo il 10,7%, soprattutto grazie alle attività logistiche, che hanno margini più elevati. E i costi operativi sono diminuiti del 5,3% grazie ai progressi della produttività realizzati da Li & Fung. L’utile netto attribuibile agli azionisti ha raggiunto i 17 milioni di dollari (15,9 milioni di euro), il che segnala un ritorno alla redditività, ma l'utile rettificato attribuibile agli azionisti è diminuito del 43,9%, a 74 milioni di dollari (69,3 milioni di euro).
La società si dice “finanziariamente solida”. Li & Fung “mantiene un bilancio equilibrato, con 932 milioni di dollari di liquidità, un flusso di cassa sano e oltre 1,5 miliardi di dollari in agevolazioni bancarie”.
Il gruppo ha “continuato a controllare l'impatto della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, la complessità delle catene di approvvigionamento globali e, più di recente, la pandemia di Covid-19. La forza delle sue operazioni globali di approvvigionamento e produzione ha contribuito a ridurre l'impatto di queste turbative sulla sua clientela”.
“Mentre le nostre finanze sono state influenzate da numerosi ostacoli nel settore del commercio al dettaglio e nei mercati globali, abbiamo compiuto progressi significativi nel raggiungimento del nostro obiettivo, ovvero creare la catena di approvvigionamento del futuro seguendo il nostro piano triennale che si è appena concluso”, afferma il CEO del gruppo, Spencer Fung. “Ci stiamo trasformando: in precedenza, Li & Fung era un agente analogico tradizionale; presto saremo un fornitore di servizi di approvvigionamento digitale unico nel suo genere. Ormai siamo leader nello sviluppo di prodotti 3D digitali e offriamo una gamma di servizi ad alto valore aggiunto ai nostri clienti”.
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