Levi Strauss & Co fiducioso dopo una conferma di ripresa nel secondo trimestre
Levi Strauss & Co prevede un forte utile per l'intero anno fiscale dopo aver ampiamente superato le stime relative agli utili trimestrali, poiché la domanda di prodotti dei suoi brand è cresciuta più velocemente del previsto.

Nel secondo trimestre, chiuso il 30 maggio, i ricavi sono infatti più che raddoppiati, arrivando a quota 1,28 miliardi di dollari (1,08 miliardi di euro), battendo così la stima di Refinitiv IBES di 1,21 miliardi di dollari (1,02 miliardi di euro).
Il giro d’affari realizzato online è aumentato del 75%, visto che molti clienti hanno imparato ad apprezzare la comodità di ricevere i propri ordini a casa. Nel corso del trimestre, inoltre, l'EBIT rettificato è salito del 156%, a 115 milioni di dollari (96,9 milioni di euro).
"Circa il 35% dei consumatori americani ha cambiato la propria taglia. In alcuni casi è aumentata, in altri diminuita e ciò ha dato alle persone un motivo in più per rinnovare il proprio guardaroba", ha dichiarato l’AD Charles Bergh, commentando le ragioni di questi buoni risultati.
Per il management, Levi sta beneficiando anche delle sue numerose collaborazioni con brand importanti, tra cui Valentino, e della spinta della sua rete direct-to-consumer, che ha ampiamente contribuito ad aumentare il suo margine lordo rettificato di 670 punti base al 58,2% nel secondo trimestre.
Anche la riduzione delle promozioni, l'aumento dei prezzi e delle economie sugli approvvigionamenti hanno sostenuto i margini, ha affermato la società, celebre in particolare per i suoi jeans Signature e Levi's 501.

L’azienda, che possiede i marchi Levi's, Denizen e Dockers, prevede anche che le entrate del secondo semestre saranno superiori ai livelli pre-pandemia del 2019, dichiarando inoltre che migliorerà la sua attività digitale investendo nei centri di distribuzione e nel suo programma che consente ai clienti di ritirare in negozio gli ordini effettuati online.
Nell’anno fiscale 2020 il gruppo ha registrato un fatturato di 4,5 miliardi di dollari (3,79 miliardi di euro), contro i 5,8 miliardi di dollari (4,89 miliardi di euro) dell'anno precedente, il 56% dei quali generati all’estero. Il marchio Levi's ha rappresentato l'87% delle vendite, contro il 5% di Dockers e l'8% di Denizen e Signature.
Levi Strauss & Co, che in risposta alla crisi sanitaria ha recentemente riorganizzato il suo management, dispone oggi di oltre 50.000 punti vendita nel mondo e circa 14.800 collaboratori.
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