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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
21 apr 2016
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Levi's nominata azienda di moda più trasparente a livello mondiale

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
21 apr 2016

Il movimento etico Fashion Revolution ha pubblicato lunedì scorso, nel giorno inaugurale della sua “Fashion Revolution Week”, in corso dal 18 al 24 aprile, il 'Fashion Transparency Index'.

"Transparency Index", Fendi, Chenal e Hermès fra le aziende meno trasparenti - Fashion Revolution


La ricerca, sviluppata in collaborazione con Ethical Consumer, include 40 dei maggiori marchi di moda e li classifica in base al livello di trasparenza nella loro catena di fornitura.

Levi Strauss & Co, con i marchi Levi’s, Dockers, Signature e Denizen, si è classificata al primo posto come azienda di moda più trasparente con un punteggio del 77%, seguita da Inditex (76%), H&M (76%), Adidas (69%) e Primark (67%), mentre i marchi con le votazioni peggiori sono risultati essere Chanel (10%), Hermès (17%), Claire’s Accessories (17%) Forever21 (19%), Fendi (19%) e LVMH (19%).

La ricerca ha anche rivelato che il 40% delle aziende non hanno un sistema in grado di monitorare il rispetto delle normative sul lavoro e che solo 11 società mostrano di collaborare realmente sul campo con i sindacati, la società civile e le ONG nei Paesi fornitori per migliorare le condizioni di lavoro.

“La mancanza di trasparenza costa vite umane. E' impossibile per le aziende assicurarsi che i diritti umani siano rispettati e che le loro prassi ambientali siano sane e solide senza sapere dove sono fatti i loro prodotti, chi li sta facendo e in quali condizioni” ha detto Carry Somers, co-fondatrice di Fashion Revolution”.

Bryony Moore, capo ricercatore e ricercatore associato di etica del consumo, ha dichiarato: “I risultati mostrano che mentre alcune aziende stanno facendo sforzi ragionevoli per rendere più trasparenti le loro catene di approvvigionamento, c'è un gran numero di società che è di gran lunga al di sotto di questa media e apparentemente sembra ancora operare con poca conoscenza e controllo della propria catena di approvvigionamento. Addirittura alcune aziende non hanno niente di più che un codice di condotta”.

Più trasparenza significa maggiore affidabilità e responsabilità regolamentare e dei consumatori nella catena di fornitura, dice Fashion Revolution. Lo scopo dell'organizzazione è quello di aumentare la consapevolezza sulle problematiche della sostenibilità e dello sfruttamento nella catena di fornitura della moda nell'anniversario dell'incidente del Rana Plaza, la tragedia che ha causato la perdita di 1.134 vite umane.

Fashion Revolution ha anche chiesto ai suoi sostenitori di condividere un selfie sui social media con la domanda #whomademyclothes. Inoltre, diverse attività e iniziative di sensibilizzazione si stanno svolgendo questa settimana in diverse nazioni.

Barbara Santamaria (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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