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Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
26 gen 2023
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Levi Strauss registra buone performance grazie ai suoi prodotti non in denim

Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
26 gen 2023

Levi Strauss & Co ha annunciato vendite annuali superiori alle previsioni di Wall Street, puntando su di un secondo semestre più forte nonostante l'aumento dei costi e le pressioni valutarie che offuscano le sue prospettive a breve termine.


Levi's


Le azioni del produttore di jeans sono aumentate di oltre il 6% nelle transazioni post Borsa, dopo aver superato anche le previsioni di vendite e utili del quarto trimestre e stimato un miglioramento dei margini lordi per il 2023.
 
La società basata a San Francisco sta assistendo a una crescita nel suo business direct-to-consumer, con una forte domanda di modelli alternativi al denim e di abbigliamento femminile, il che contribuisce a compensare il calo delle vendite in Europa e una generale flessione dei ricavi wholesale.

Il gruppo ha tuttavia affermato di aspettarsi un calo delle entrate nel primo semestre.
"Vediamo (l’esercizio 2023) in due parti, con la prima metà più debole della seconda", ha dichiarato Harmit Singh, direttore finanziario dell’azienda.
 
Visto che oggigiorno i consumatori stanno acquistando maggiormente pantaloni adatti all'ufficio rispetto ai jeans, come modelli formali o cargo, gli analisti hanno notato un’incertezza relativa alla domanda di denim nel breve periodo.
 
"Nel 2022, quasi il 40% delle entrate è derivato da categorie diverse dai pantaloni in denim, inclusi chino, leggings, top, vestiti, scarpe e accessori", ha dichiarato agli investitori l'amministratore delegato dell’azienda, Chip Bergh.
 
Levi's prevede entrate nette da 6,3 a 6,4 miliardi di dollari (da 5,78 a 5,87 miliardi di euro) per l'anno fiscale 2023, rispetto ai 6,27 miliardi di dollari (5,75 miliardi di euro) stimati da Refinitiv.
 
Il gruppo americano punta su un utile rettificato per l'intero anno compreso tra 1,30 e 1,40 dollari (tra 1,19 e 1,28 euro) per azione, in linea con le attese degli analisti.
 
Il giro d’affari del quarto trimestre è diminuito del 6% a 1,59 miliardi di dollari (1,46 miliardi di euro), ma ha superato le stime di 1,57 miliardi di dollari (1,44 miliardi di euro), mentre gli utili rettificati pari a 34 centesimi di dollaro (0,31 euro) per azione hanno superato le aspettative di 29 centesimi (0,27 euro).
 
Alla chiusura dell’esercizio, il gruppo americano ha visto aumentare il suo fatturato annuo da 5,76 miliardi di dollari a 6,17 miliardi. D'altra parte però, il margine operativo rettificato è sceso dal 12,4% all'11,6%, con un utile operativo rettificato di 713 milioni di dollari.

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