Levi's con 'Curve ID' vuole sedurre tutte le donne.

Levi Strauss va in progressione grazie alla sua espansione retail e alla debolezza del dollaro. Sul Vecchio Continente il gruppo californiano, nel corso del suo terzo trimestre, chiuso a fine agosto, ha visto aumentare le proprie vendite del 6%, a quasi 200 milioni di euro (275 milioni di dollari). Tuttavia, a tasso di cambio costante esse sono calate del 4%. Soprattutto Levi’s conferma che il retail, nel quale la linea 'Curve ID' per le donne è probabilmente meglio valorizzata, compensa un'attività più debole presso i dettaglianti.

Negli USA, Levi Strauss ha visto progredire le vendite del 6%, a più di 520 milioni. Questa progressione si spiega con il lancio di Denizen a domicilio e con la performance degli outlet. Infine, l’Asia/Pacifico ha ottenuto un incremento dell'11% a tasso di cambio costante. In totale, sul periodo, il fatturato totale del gruppo è cresciuto del 4%, attestandosi a 872 milioni di euro.

L'utile operativo è calato di circa il 5%, a 58 milioni. Un ribasso imputabile agli investimenti nel retail e al costo delle materie prime. "Nel corso del terzo trimestre, abbiamo avuto degli aumenti delle vendite del marchio Levi's, ma gli incrementi del prezzo del cotone hanno pesato sui margini di tutti i nostri prodotti", ha commentato Blake Jorgensen, direttore finanziario del gruppo.

Bruno Joly (Versione italiana di Gianluca Bolelli)