26 giu 2019
Lemargo: salgono fatturato e distribuzione
26 giu 2019
Il marchio di calzature di fascia alta Lemargo, brand della Saint Ferry S.r.l., di Montegranaro (FM), nata nel 1928, ha visto salire ancora in doppia cifra il fatturato 2018 e ha incrementato la distribuzione wholesale, tanto da puntare da adesso in poi a una crescita milionaria del giro d’affari ogni anno.
In società è arrivata la quarta generazione della famiglia Leombruni. Nel 2015 sono infatti entrati in azienda i fratelli Marco Leombruni (responsabile della produzione) e Caterina Leombruni (direttore commerciale) con l’intento di strutturare un prodotto più contemporaneorispetto alla classica produzione della società.
La Saint Ferry è la tipica azienda italiana orgogliosamente familiare. “Siamo l’azienda continuativamente più vecchia ancora in attività di Montegranaro. Una di quelle aziende di famiglia che durano nel tempo. Il Consiglio d’Amministrazione lo facciamo praticamente la sera a cena”, scherza con FashionNetwork.com Caterina Leombruni.
Il logo di Lemargo è costituito dalla schienetta, segmento in ferro collocato al di sotto della suola, che è l’anima alla base della struttura di ogni scarpa esistente. “In maniera un po’ poetica abbiamo deciso di tirare fuori l’anima della scarpa e metterla in bella vista”, dice Caterina Leombruni.
Dall’idea di rivisitare l’artigianalità in uno stile più moderno è nato nel 2016 il brand Lemargo, così chiamato dal nome di uno squalo. “È senza pinna, perciò la sua forma ricorda molto quella della schienetta; in secondo luogo abbiamo scelto il nome di un animale che vive in acqua perché le scarpe sono tutte tinte in capo, dalla prima all’ultima”, ricorda il direttore commerciale.
L’azienda assembla infatti le scarpe in materiali naturali, pregiati e delicati, come vitelli, canguri e bufali, quindi le calzature vengono inviate in una conceria in Toscana dentro a ssacchettini di cotone sigillati, gettate nei buttali di conceria e tinte in botte. “È il procedimento originale della tecnica del ‘tinto in capo’, molto diverso dal tuffato, in quanto è come se le calzature venissero poste in una lavatrice che tinge e lava i pezzi nello stesso tempo”, precisa la Leombruni. “L’asciugatura richiede almeno una giornata di lavorazione, poi inizia la fase di lucidatura. Nessuna scarpa è mai uguale all'altra, perché ognuna reagisce ai lavaggi di colore a suo modo, diventando unica ed esclusiva”.
Il prezzo medio al consumatore di una scarpa Lemargo è di 340-350 euro (il ricarico del negoziante si basa su un coefficiente di 2.7-2.8). Le calzature prodotte vantano al momento 100 referenze di base, poi sviluppate in numerose varianti colore, e sono al 50% da donna e al 50% da uomo, una divisione che si rispecchia anche nelle cifre di vendita. Vendite che hanno portato nel 2018 a un giro d’affari di 5 milioni di euro, +20% sull’anno precedente, il 30% generato in Italia. Da adesso, l’intento di Lemargo è di “crescere ogni anno di circa 2 milioni”, puntualizza Caterina Leombruni.
Con i suoi 30 dipendenti, la società in due anni e mezzo ha trovato 260 clienti multimarca in circa 40 nazioni, fra Italia, Nord Europa, Giappone, Canada e USA. E la Saint Ferry non produce più in conto terzi: ha deciso di concentrare tutti i suoi sforzi esclusivamente su Lemargo.
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