Pubblicato il
30 mag 2011
30 mag 2011
Le donne acquisterebbero e getterebbero ogni anno la metà del loro peso in vestiti
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30 mag 2011
30 mag 2011
Quasi 30 chili di vestiti in un anno. E' la media del consumo femminile di moda secondo Lucy Siegle, sulla base di ricerche condotte dall'Università di Cambridge. E si tratta solo di una media! Si può tranquillamente immaginare che questa cifra sia ancor più elevata in alcune fasce d'età della popolazione. Una cifra che è quadruplicata dagli anni '80.
Gli store delle catene di fast fashion Zara ed H&M hanno provocato o anticipato l'esplosione dei consumi di moda? |
Il saggio pubblicato dalla giornalista britannica (“To die for: is fashion wearing out the world?” per le edizioni Fourth Estate) sostiene che a questo ritmo una donna spenderebbe in media 150.000 euro per il suo look nel corso della sua vita. Per la giornalista, la fast fashion ha creato scompiglio nei modelli di consumo, tagliando i prezzi a scapito della qualità. Secondo lei, tra il 2001 e il 2005, mentre le spese delle donne sono aumentate del 21%, il prezzo unitario dei vestiti è calato del 14%.
Come altri analisti, Lucy Siegle denuncia un irresponsabile scempio dal punto di vista ecologico, in quanto le donne butterebbero via tanto quanto comprano, cioè circa 30 chili di vestiti ogni anno. Ciascuna di loro poi, avrebbe circa 22 capi d'abbigliamento che non indosserà mai in fondo al suo armadio.
Lucy Siegle stima tuttavia che questa tendenza possa arrivare a stabilizzarsi, o anche calare, visto che osserva come il clima sia cambiato, soprattutto in Europa, dove i provvedimenti presi, volti a una maggiore austerity, potrebbero spingere i consumatori a desiderare di acquistare meno capi di abbigliamento, ma che siano più sostenibili e di maggiore durata.
Anaïs Lerévérend (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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