Ansa
22 lug 2020
Le aziende del tessile-moda tra perdita di fatturato e rischio chiusura nel post lockdown
Ansa
22 lug 2020
Un quinto delle imprese della moda italiane durante il lockdown ha bloccato la produzione per sei settimane con picchi per oltre un decimo delle imprese che non hanno aperto per 9-10 settimane. E oggi oltre il 70% ha riavviato l'attività, il 15% prevede di farlo comunque entro il 2020 e si registra un 3,3% che prevede di chiudere l'attività e un altro 10% estremamente preoccupato. Emerge da un'indagine Cna Federmoda con Local Global su tessile, abbigliamento, pelle, cuoio e calzature, che ha riguardato imprese sia presenti sul mercato finale che operanti in conto terzi o nella produzione di componenti.
Concerie e pelletterie risultano tra quelle più rapide nella ripartenza, con l'85,7% che ha riavviato l'attività produttiva. Ordini e commesse, insieme ai problemi finanziari, sono le difficoltà più ricorrenti per chi è attivo, con crolli di fatturato estremamente significativi: circa i due terzi delle aziende perde almeno un terzo del fatturato 'normale' sul 2020.
L'occupazione ha una diminuzione proporzionalmente inferiore al fatturato, grazie agli ammortizzatori sociali e a una minore volatilità intrinseca di questo indicatore. Tutto è cambiato sul fronte degli investimenti: solo il 7,2% delle imprese conferma, nel 2020, quelli programmati. Per tre quarti delle aziende aumenta l'indebitamento, con la conseguenza di ricorrere il più possibile a contributi e finanziamenti, utilizzando la Cassa Integrazione, i finanziamenti bancari e rinegoziando i pagamenti.
Poche le imprese che possono ignorare i contributi attivati dallo Stato, solo il 10,5%, e meno delle metà delle imprese non ha richiesto finanziamenti alle banche dall'inizio del lock-down. Molte imprese collocano nel 2021 il ritorno alle normalità, ma stimano che potrebbero manifestarsi criticità se il sostegno pubblico non fosse nel medio-lungo periodo all'altezza dei bisogni. Finanziamenti per cui un quarto non ha incontrato difficoltà.
"L'impatto sul settore è rilevante. Giungevamo da un 2019 che ci aveva dato soddisfazioni e i primi mesi del 2020 ci hanno visti come Cna Federmoda impegnati nel lancio di nuove iniziative”, dichiara il presidente nazionale, Marco Landi, “e ora siamo in attesa di comprendere l'evoluzione della pandemia".
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