Le ambizioni europee di Sergio Tacchini
Fino alla fine della settimana, il primo torneo di tennis ATP Masters 1000 della stagione su terra battuta si svolge a Monte Carlo. Sergio Tacchini, partner storico dell’evento, firma per l’occasione una capsule collection che propone un lifestyle disinvolto, formata da una t-shirt, un pantaloncino e un cappellino dai tessuti stampati fantasia che riprendono l’immaginrio mediterraneo del torneo, ma anche da una maglietta, un pantaloncino e, invitabilmente, una tuta nei colori rosso e bianco del Monte Carlo Country Club, indossati dai team dell'organizzazione del torneo.

Un bel modo per mettersi in luce per il brand italiano fondato nel 1966 dall’omonimo giocatore di tennis e oggi (dal 2019) di proprietà dei fondi americani Twin Lakes Capital e B. Riley Principal Investments. Tanto più che l’etichetta, attraverso la nuova joint venture creata con la Movin di Marsiglia, che opera in Europa, Regno Unito, Medio Oriente, Russia e Nord Africa per la distribuzione e la produzione delle proprie collezioni, punta a una forte ascesa.
Per Vincent Touzet, direttore generale di Movin, che investe direttamente in questa joint venture, Sergio Tacchini dispone, grazie alla sua storia, del potenziale per essere un “Lacoste italiano”. L'imprenditore mette dunque in prospettiva un confronto tra il colosso mondiale francese, che era riuscito a varcare la soglia dei due miliardi di euro di fatturato, e Sergio Tacchini, che si sta rilanciando e ad oggi vale circa 60 milioni di euro di giro d’affari.
“Il vantaggio è che noi possiamo ripartire da zero”, spiega il dirigente. “Il marchio ha perso visibilità, ma non è stato svilito da distribuzioni o collezioni di bassa gamma, bensì mantiene una bella immagine presso i rivenditori. Intanto noi ne abbiamo rilevato lo storico team di progettazione basato a Milano per conservarne il know-how”.
Inizialmente, i proprietari americani, i quali lo scorso anno hanno visto partire l’imprenditore itaiano Stefano Maroni che aveva partecipato all’acquisto, incentravano il loro sviluppo del brand su un ufficio stile di New York. I francesi hanno invece ripristinato la firma dei designer italiani. E le collezioni concepite in Europa sono ora disponibili sul sito globale di Sergio Tacchini, al fianco delle creazioni americane. L’equipe statunitense sviluppa collaborazioni con vari artisti al di là dell’Atlantico, mentre dalla parte della joint venture europea il focus è posto sui punti forti del brand, con uno sportswear ispirato agli anni Novanta e 2000.

"La nostra specificità è portare un prodotto ottimo in termini di stile e qualità, in particolare sulla tuta”, specifica Vincent Touzet. “La nostra visione è di continuare a rafforzare la nostra presenza nelle reti di negozi di sport, come Sport 2000, Go Sport e Intersport. Dobbiamo sviluppare la presenza e i volumi realizzati dal marchio, ma con una visione di lungo periodo. Abbiamo consolidato il nostro team di agenti su questo segmento di mercato. E, per ora, abbiamo accantonato il lifestyle, un network che ha sofferto molto. Per contro, il marchio è molto presente su una piattaforma come La Boutique Officielle e vuole svilupparsi presso attori come Zalando o Snipes.
La struttura si mostra ottimista grazie a questa strategia, indicando una crescita dell'80% degli ordini per la prossima stagione in Francia, e punta a sviluppi dello stesso tipo coi suoi partner su altri mercati. “Quest’anno abbiamo realizzato circa 15 milioni di euro in Francia. Solo su questo mercato, negli anni 2000, Sergio Tacchini realizzava 70 milioni di euro. Penso che possiamo raggiungervi i 40 milioni di euro nel 2025, ma bisognerà anche che i partner nelle altre categorie di prodotti seguano l’evoluzione in termini di stile e qualità”. Oggi, le scarpe Sergio Tacchini sono firmate dal gruppo italiano specializzato United Brands Company.
Per rafforzarsi, il manager vuole spingere sulle collezioni junior e donna, ma anche sviluppare delle collaborazioni. Prossimamente sarà svelata una collezione con l’emblematico gruppo rap marsigliese IAM, e quest’anno Sergio Tacchini ridefinirà il proprio universo espressivo nel lifestyle tramite diverse partnership con marchi e artisti. Per fornire un'offerta differenziata in questa nicchia, i team di Movin stanno studiando le possibilità per avere un sourcing più ravvicinato.
Con questi sviluppi di offerta e immagine, il marchio dovrebbe saper mostrare il proprio potenziale anche nel retail. Vincent Touzet spiega di essere in trattative con degli attori del settore immobiliare commerciale per presentare un primo negozio ad insegna Sergio Tacchini nel 2022.
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