Lanvin: opulenza cool alla Manifattura dei Gobelins
Oggi, nella moda parigina, ci sono pochissime menti tanto fantasiose quanto quella di Bruno Sialelli, che ha presentato una collezione ispirata per la maison Lanvin, in un mercoledì mattina caratterizzato da una piacevole frescura.

Il défilé era presentato da un cast multigenerazionale nel cuore della Manifattura dei Gobelins, leggendaria per aver creato una delle più prestigiose arti reali di Francia: l'arazzo.
“È un ponte fra il passato e il presente. Tra Jeanne Lanvin e me stesso”, ha spiegato Bruno Sialelli, dopo aver camminato a lungo al termine della sfilata in mezzo a un fragoroso applauso, di fronte a una serie di magnifici arazzi che adornano il salone della Manifattura dei Gobelins.
Bruno Sialelli ha mostrato gran parte della storia della casa di moda, dalle silhouette di classe ai loghi e alle calligrafie che ha scoperto in un libro ideato dalla fondatrice Jeanne Lanvin insieme ad una delle sue collaboratrici, la scrittrice ed intellettuale Louise de Vilmorin. Sialelli ha ripreso queste stampe su abiti tagliati in modi affascinanti e su alcune sciarpe di seta.

Tra le sue modelle, una fedelissima di Lanvin da ormai 20 anni, Maggie Rizer – abbagliante in cappotto nero di cashmere double face, di gran classe – ma anche Imaan Hammam, che indossava un impressionante abito di seta, con una sorprendete stampa di bestiario, fino a Gigi e Bella Hadid, la cui madre era seduta in prima fila. Quest'ultima includeva anche la sulfurea Zahia Dehar, Isabelle Huppert e Virgil Abloh.
Tutta la collezione emanava uno spirito di lusso esotico: abiti in chiffon bianco a forma di campana, con mini mantelle piumate, boleri di feltro superbi e scultorei, e négligé trasparenti molto seducenti. La maggior parte delle modelle aveva in testa varie versioni in pelle di acconciature medievali – un momento molto Il ritorno di Martin Guerre. Due notevoli cappotti bianchi hanno concluso la sfilata (uno da donna e uno maschile, perché lo show era co-ed), composti da piume bianche dipinte con abilità.
Ogni modello o modella attraversava la passerella lasciando dietro di sé una vera scia, essendo stati tutti spruzzati dietro le quinte con una nuova fragranza segreta concepita dallo stilista.

“Il modo in cui Jeanne Lanvin è cresciuta mi ha affascinato. È nata in una famiglia povera ed essendo la primogenita ha dovuto prendersi cura dei suoi fratelli e sorelle più piccoli. Ha combattuto per migliorarsi. Certo, ha avuto un buon matrimonio, ma ha anche avuto una figlia, Marguerite, e ha dedicato tutte la sue energie alla creazione di bellissimi abiti per lei”, ha spiegato Sialelli.
Anche l'arredamento della sfilata sembrava ideale per l'opulenza di questi vestiti. I Gobelins sono, in fin dei conti, il più antico marchio di lusso di Francia. “Luigi XIV si affidava a loro per sostenere l'industria francese e indossava i loro tessuti. Per incoraggiare le persone a spendere di più per i vestiti e la moda. Molto bene! I Gobelins sono il vero lusso, perché ti permettono di prenderti il tempo necessario per fare le cose alla perfezione. Non è come: “Ehi, abbiamo una sfilata di moda fra tre mesi!”, ha scherzato Bruno Sialelli.
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