Lanvin Group vede migliorare il margine lordo nel 2022
Il Lanvin Group ha sperimentato un miglioramento della propria redditività nel 2022, anche se il suo margine operativo lordo rimane deficitario. Il gruppo cinese del lusso (ex Fosun Fashion Group), quotato alla Borsa di New York da dicembre 2021, conferma i buoni risultati pubblicati a febbraio, con un fatturato in salita del 37%, a 422 milioni di euro, mostrando anche un margine lordo in forte crescita (+40%), anche per la sua griffe del lusso Lanvin, il cui margine lordo è salito del 79%. Dati messi in bella in evidenza, dopo che lo scorso anno il conglomerato cinese Fosun ha dovuto affrontare le conseguenze di un pesante indebitamento, dovendo trovare delle soluzioni a inizio 2023 che lo hanno portato a trovare degli accordi con diverse banche cinesi.

“Siamo soddisfatti dei progressi compiuti nel 2022. Non solo abbiamo raggiunto ricavi record, ma abbiamo anche fatto passi da gigante nel migliorare la nostra struttura dei costi e nel razionalizzare le operazioni. I progressi compiuti nel 2022 ci hanno fatto gettare solide basi per il 2023 e, nonostante le attuali condizioni macroeconomiche, rimaniamo ottimisti per l'anno in corso, in particolare vista la continua ripresa della Grande Cina”, ha dichiarato la CEO del Gruppo, Joann Cheng in una nota.
Per quanto riguarda il margine operativo lordo (Ebitda) adjusted, il gruppo allarga il proprio deficit, attestandosi a -71,9 milioni di euro, contro i -58,9 milioni del 2021. La società si ritiene comunque “sulla buona strada per tornare alla redditività nel 2024”. In particolare, ha registrato un margine lordo di 238 milioni di euro, pari al 56% delle vendite, rispetto al margine di 170 milioni, al 55%, del 2021. “Le strategie di miglioramento operativo poste in atto nel 2022 hanno iniziato a dare frutti nella seconda metà del anno, determinando un continuo miglioramento del profilo di redditività, che avrà un impatto significativo nel 2023”, sottolinea l’azienda.
L'utile lordo è cresciuto da tutti i suoi marchi. A cominciare da Lanvin, che ha appena annunciato l'addio del suo direttore artistico Bruno Sialelli e l'attuazione di una nuova strategia incentrata sulla pelletteria e sulle collaborazioni con dei creativi ospiti. La firma di punta del gruppo, che nel 2022 ha visto il proprio fatturato salire del 64%, a 119,8 milioni di euro, ha generato un utile lordo di 61 milioni nello scorso esercizio, attestandosi al 50%, contro i 34 milioni del 2021, con un margine lordo del 47%. Questo aumento è dovuto “a tassi di vendita più elevati in tutte le categorie di prodotti, nonché a maggiori economie di scala”.
Da parte sua, Wolford, la più importante fonte di ricavi per il gruppo, col suo fatturato di 125,5 milioni di euro, in crescita del 15% rispetto al 2021, ha visto aumentare l’utile lordo da 79 milioni di euro a 86 milioni di euro un anno dopo. Il marchio austriaco di collant e lingerie ha comunque registrato una perdita operativa (Ebit) di 28,6 milioni di euro lo scorso anno. “I margini sono leggermente diminuiti a causa delle maggiori spese per i materiali e dei maggiori costi del personale di produzione”, osserva la società.

Il fatturato di Sergio Rossi, casa acquisita da Lanvin Group nel luglio 2021, è passato da 28,7 milioni di euro nel 2021 a 61,9 milioni un anno dopo (+116%), mentre nello stesso periodo il suo margine lordo è migliorato dal 46% al 50% nel 2022 “grazie all'aumento del volume delle vendite dirette al consumatore con margini più elevati”.
Con un fatturato di 85,8 milioni di euro (+17%), la griffe americana specializzata in maglieria di alta gamma St. John ha registrato un utile lordo di 53 milioni di euro nel 2022, pari al 61%, contro i 39 milioni (53%) di un anno prima. Infine, la maison italiana di abbigliamento maschile di altissima gamma Caruso ha raggiunto lo scorso anno i 30,8 milioni di euro (+25%) di entrate, con un utile lordo di 7 milioni (rispetto ai 4 milioni del 2021), attestatosi al 23% dei ricavi, “per economie di scala associate a una migliore gestione dei costi di manodopera dello stabilimento, nonché delle spese di vendita e marketing”, dice il Lanvin Group.
Per l'anno in corso, il gruppo Lanvin rimane fiducioso. “Nonostante il persistere di problemi macroeconomici, il gruppo prevede di mantenere il proprio dinamismo del 2022 fino al 2023 e di ottenere un solido miglioramento dei margini nel corso dell'anno”, prevede la società cinese, che conta “sulle numerose iniziative di riassestamento avviate lo scorso anno” per migliorare ulteriormente la propria redditività, tanto più che una parte significativa della sua rete di negozi è stata ottimizzata e continuerà ad esserlo nel 2023.
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