Reuters
Gianluca Bolelli
17 dic 2019
La solvibilità del gruppo cinese Shandong Ruyi desta molte preoccupazioni
Reuters
Gianluca Bolelli
17 dic 2019
Le obbligazioni emesse da Prime Bloom Holdings, che cerca di competere con il gigante francese del lusso LVMH, sono crollate dopo il downgrade dei suoi rating, richiamando nuovamente l’attenzione sui rischi dei crediti concessi agli emittenti cinesi.
Una prima obbligazione, che dura fino al 2022 e rappresenta 300 milioni di dollari con una cedola del 6,95% emessa da Prime Bloom Holdings, unità del gruppo cinese Shandong Ruyi, era quotata quasi 40 centesimi per un dollaro venerdì, secondo i dati di Refinitiv, contro i 48 centesimi della scorsa settimana. Una seconda obbligazione Prime Bloom al 7,5%, del valore di 345 milioni di dollari, si negoziava a 48 centesimi al dollaro venerdì, contro i 70 centesimi di una settimana prima, secondo Refinitiv. La società deve rimborsare l'obbligazione il 19 dicembre.
L'agenzia di rating Moody's ha insistito su questa scadenza del 19 dicembre, riducendo al contempo il rating del gruppo di aziende Shandong Ruyi da B3 a Caa1. E ha pure abbassato da Caa1 à Caa2 il rating dei due prestiti obbligazionari di Prime Bloom, garantiti da Shandong Ruyi.
“Questo downgrade riflette la nostra preoccupazione crescente relativa all'aumento del rischio di rifinanziamento del gruppo Shandong Ruyi, tenendo conto delle scadenze importanti del suo debito, della persistente debolezza della sua liquidità e dei progressi limitati dei suoi piani di rifinanziamento”, avverte Chenyi Lu, vicepresidente e responsabile della gestione del credito presso Moody's, in un comunicato pubblicato giovedì scorso.
Oltre ai 345 milioni di dollari dovuti la prossima settimana, Shandong Ruyi deve far fronte a rimborsi che arrivano fino a 4,4 miliardi di yuan (560,5 milioni di euro) su obbligazioni che arrivano a scadenza o che sono oggetto di opzioni di vendita, permettendo così agli investitori di rivenderle alla società nel 2020, ricorda Moody's.
Shandong Ruyi non ha ancora risposto alle richieste di commento da parte dell’agenzia di stampa Reuters.
Le preoccupazioni sollevate da Shandong Ruyi fanno seguito al default di due società pubbliche, Peking Founder e il gruppo Tewoo, con sede a Tianjin, che hanno suscitato nuovi timori sulla salute finanziaria degli emittenti cinesi di prestiti obbligazionari.
Tra le controllate di Shandong Ruyi si trova il gruppo francese SMCP, che possiede i brand Sandro, Maje, Claudie Pierlot e De Fursac, ma anche i marchi britannici di prêt-à-porter maschile Kent & Curwen e Gieves & Hawkes, oltre all’etichetta Cerruti 1881. Il gruppo controlla anche la biancheria intima del marchio Playboy, secondo il suo sito Internet.
L'anno scorso l’azienda di abbigliamento, che un tempo apparteneva allo stato cinese, ha anche comprato una quota di maggioranza del marchio svizzero di scarpe e accessori di lusso Bally, nel quadro di un’ambiziosa strategia che punta a costruire un impero cinese della moda che competa con LVMH.
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