Ansa
28 gen 2013
La primavera botticelliana di Curiel
Ansa
28 gen 2013
L'ispirazione delle collezioni di alta moda della stilista milanese Raffaella Curiel partono sempre da una sua emozione, dall'arte, dalla poesia, dai ricordi di un viaggio. Stavolta è il ritratto quattrocentesco di Simonetta Vespucci, del Botticelli, ad aver trasmesso alla sarta la voglia di realizzare una collezione che rendesse omaggio alla bellezza, alla classicità e alla femminilità. E forse è proprio questo il segreto del successo dei suoi tailleur dal taglio perfetto, i famosi 'curiellini', presso un pubblico di signore dell'alta borghesia, di donne della politica, di nobili dame dell'aristocrazia. Le stesse che il 27 gennaio a Roma, nella sede dell'ambasciata della Repubblica di Turchia, si sono sedute in prima fila ad applaudire il modo di vestire 'classico', garbato, della stilista, attenta a quella leggerezza, a quello stile, che si riepiloga nel sublimare al massimo al massimo nelle sue forme la figura femminile.
Così la primavera, così i fiori, così gli abiti giardino, la natura, la voglia di una bellezza classica, di un'eleganza tranquilla, priva di volgarità. Sfilano dunque tailleur con spalle leggermente pronunciate e giacchette avvitate che scendono un po' a godet sui fianchi. Sono lavorate a mano a intagli di tessuto che formano intrecci di canestri sulle baschine, spighe dietro la schiena. Grande ricerca come sempre anche nei dettagli: i bottoni ad esempio sono antichi, di fine Ottocento, degli anni Trenta. Giochi di volute, di drappeggi e plissé muovono tubini e gonne danzanti come fiori, una diversa dall'altra. Piccoli 'curiellini', pronti da mettere in valigia, in organza e chiffon, mostrano stampati di prati fioriti. Si portano con gli spolverini in organza, eterei e colorati nei disegni floreali uguali.
I completi da cerimonia sono in impalpabili tessuti fiorati, con piccoli sensuali corpetti poggiati su gonne a corolla. I tessuti mischiano paglia, con fili di seta, sete crude, crepe di lana. La sera diventano chiffon, crepe, marocaines, garza, organze e gazar. La palette di colori va dal sabbia alle sfumature di celeste, fino al turchese, come quello dell'abito lungo con intagli nudo su schiena e maniche. Ci sono anche il blu notte, il rosso papavero, i rosa, i lilla dei campi di lavanda, da cui prende vita un abito-quadro da sera, il bianco. Ma la sposa è floreale e colorata, come una figura femminile dei quadri del Botticelli. La interpreta Miss Lazio, Silvia Bella. Infine, un omaggio alla sede dell'ambasciata Turchia che ospita il defilé, con un abito color oro e sabbia ricamato con metallo bronzo e abbinato al chiodo di pelle color oro. In testa, un cappello alto da danzatrice dervisci.
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