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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
26 feb 2018
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La Perla venduta a sorpresa agli olandesi del gruppo d’investimenti Sapinda

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
26 feb 2018

La firma bolognese di lingerie di lusso La Perla cambia proprietario. Che il marchio felsineo (oggi diversificatosi fino a proporre un’offerta di abbigliamento prêt-à-porter) fosse in vendita era ben noto, ma alla fine è stato acquistato da un compratore a sorpresa. La Perla aveva infatti annunciato qualche settimana fa di aver avviato delle trattative in esclusiva con il gruppo cinese Fosun, che ha appena comprato il marchio francese Lanvin. Evidentemente le trattative hanno dato risultato negativo, lasciando quindi spazio a Sapinda, un fondo d’investimento con sede ad Amsterdam.

Collezione primavera-estate 2018 - La Perla


Il proprietario del brand dal 2013, Silvio Scaglia, tramite la sua holding Pacific Global Management, cercava di vendere La Perla da parecchi mesi, dopo averlo ristrutturato. All’epoca in difficoltà finanziarie, la griffe bolognese si è rilanciata diversificando il business, spingendo particolarmente sul prêt-à-porter, sia femminile che maschile, e infatti oramai si presenta come un marchio di lusso "lifestyle". Con questa acquisizione, e considerando che la sede sociale è stata recentemente spostata a Londra, pur mantenendo i laboratori a Bologna, La Perla perde ancora un po’ dei suoi legami con l’Italia, segnalandosi dunque per essere l’ennesimo marchio italiano di una lunga lista a perdere buona parte delle proprie radici e passare purtroppo in mani straniere.
 
Diretta artisitcamente da Julia Haart da circa due anni, la griffe possiede al momento 150 punti vendita nel mondo, soprattutto grazie allo sviluppo che ha portato avanti in Asia negli ultimi anni. La Perla, marchio italiano storico, fondato negli anni ‘50 a Bologna da Ada Masotti, produce ancora una parte delle proprie collezioni in loco, ma oggi si definisce "Made in Europe".

"Siamo contentissimi che Sapinda abbia acquisito La Perla per continuare a perseguire il suo obiettivo di creare il marchio di moda di lusso leader al mondo, un brand che esplori l'immaginario femminile in tutte le sue sfaccettature”, ha dichiarato Silvio Scaglia in un comunicato. “Conosco Sapinda e il suo CEO Lars Windhorst da parecchi anni e ho lavorato con lui a più riprese in passato. So che Sapinda possiede le risorse finanziarie necessarie per fa passare La Perla ad un livello superiore e perseguire la mia visione di costruire un marchio di lusso globale, pur mantenendo la produzione in Europa", ha precisato.
 
“Silvio e il suo team hanno fatto un lavoro notevole sviluppando l’azienda in un settore che continua a dimostrare un enorme potenziale di crescita”, ha detto poi il CEO di Sapinda. “Siamo pronti ad investire maggiori risorse, a migliorare la performance finanziaria dell’azienda e a continuare a porre in atto la visione di Silvio per La Perla e le sue creazioni “Made in Italy”. Da molto tempo cercavamo di investire nel settore del lusso, e dopo aver analizzato un certo numero di opportunità in questi ultimi mesi, siamo felici di aver avuto successo con La Perla”.
 
Sapinda Holding è una struttura di investimento olandese con uffici ad Amsterdam, Berlino e Londra. A Londra, i suoi locali si trovano al 23 di Savile Row. E questo è probabilmente uno dei pochi collegamenti della struttura con il mondo della moda. Infatti, il gruppo di investimenti si presenta molto sinteticamente sul suo sito web come una struttura fondata nel 2009 da un numero ristretto di imprenditori e di ricche famiglie desiderose di cogliere delle opportunità di investimento in Europa, nell’Africa subsahariana e in Asia. In concreto, Sapinda Holding sceglie di investire sia in aziende in difficoltà, spesso attrraverso una società basata in Lussemburgo, sia in start-up. E i suoi settori preferiti sono l'energia e le miniere oppure le nuove tecnologie.
 
Il volto di questa struttura è Lars Windhorst, cofondatore del gruppo, erde di un’azienda industriale tedesca e presentato come vulcanico e “flamboyant” dalla stampa finanziaria. Questo personaggio, andato in bancarotta in Germania prima di rilanciarsi in Inghilterra, adotta pratiche spregiudicate e improvvise che hanno spesso inquietato la serafica comunità della finanza… e che portano regolarmente il suo gruppo a doversi difendere nei tribunali.
 
La strategia di Sapinda per il marchio italiano sarà dunque osservata da vicino nei prossimi mesi.

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