9 mag 2013
La moda italiana è in lutto per la scomparsa di Ottavio Missoni
9 mag 2013
Lo stilista Ottavio Missoni è mancato la mattina del 9 maggio nella sua casa di Sumirago, in provincia di Varese, dove si trova anche la sede dell'azienda di moda da lui fondata. Aveva 92 anni. I funerali avranno luogo lunedì 13 Maggio alle ore 14.30 presso la Basilica di Santa Maria Assunta, in Gallarate.
Lo stilista, che a fine aprile era stato ricoverato per un problema cardiaco e dimesso il 1° maggio, era provato anche dalla scomparsa del figlio Vittorio, avvenuta lo scorso 5 gennaio, quando il velivolo che avrebbe dovuto riportarlo a Caracas da Los Roques spari' dai radar. Di lui, da allora, non si è più tragicamente saputo nulla. Da quel giorno, la vita di tutti i Missoni era cambiata anche se, con la forza dell'amore mai rassegnato, le ricerche sono continuate con tenacia e così anche l'attività dell'azienda. Mentre la seconda figlia, Angela, portava avanti, con il sorriso sul viso e il dolore nel cuore, il grande marchio fondato dai genitori, suo fratello Luca si era impegnato in prima persona nelle ricerche. Tre figli e nove nipoti - tre per ogni figlio - per una grande famiglia che ha vissuto mesi difficili e il grande cuore di Tai temprato da una vita nello sport, non ha retto al peso di una età fiaccata dal dolore. Eppure forse lui stesso oggi vorrebbe essere ricordato soprattutto per i nove decenni di forza e di entusiasmo che hanno connotato la sua vita. La storia di Ottavio Missoni è davvero unica e continuerà ad affascinare il mondo, non solo quello della moda, anche perché emblematica di un certo modo tutto italiano di essere uomo e imprenditore.
Ottavio, nato nel 1921 a Ragusa, nell'allora regno di Jugoslavia, si trasferisce all'età di sei anni a Zara, dove trascorre la giovinezza fino al 1941. Divide il suo tempo tra lo studio e l'atletica leggera. Nel 1935 veste la maglia azzurra, nella specialità dei 400 metri piani e nei 400 metri ostacoli. In carriera ha conquistato otto titoli nazionali. Nel 1939 diviene campione mondiale studentesco a Vienna. Dopo il secondo conflitto mondiale parteciperà alle Olimpiadi di Londra, classificandosi, nel 1948, al sesto posto nella finale dei 400 m ostacoli. In quell'occasione conosce la connazionale Rosita, che diventerà sua moglie.
Il 18 aprile 1953, Ottavio Missoni sposa Rosita Jelmini, la cui famiglia possiede una fabbrica di scialli e tessuti ricamati a Golasecca, in provincia di Varese. Missoni a Trieste aveva nel frattempo aperto un laboratorio di maglieria, in società con un amico, il discobolo Giorgio Oberweger. Con la moglie avvia un'attività in via Cattaneo a Gallarate, in un capannone in affitto. Il salto avvenne nel 1958, quando la Rinascente commissionò ai Missoni 500 abiti a righe. "Tentavamo di lavorare sul colore ma, con le macchine che avevamo allora, era difficile" ha ricordato Tai (questo il soprannone del grande Ottavio) in seguito (Balthus lo definì "maestro del colore"). Dall'esigenza creativa si sviluppò la ricerca tecnica.
Nel 1969 Tai e Rosita costruirono lo stabilimento e la casa di Sumirago, nel varesotto, dove ancora adesso la famiglia vive e lavora, casa e bottega, perché i Missoni si considerano artigiani. All'inizio degli anni 70 fu successo mondiale: arazzi coloratissimi, patchwork, righe e fiammati arcobaleno e il famoso 'put together', espressione con cui Ottavio spiegò agli americani che si trattava di 'mettere insieme' fantasie di punti e colori che mai nessuno avrebbe osato accostare, in un caleidoscopio di motivi e di tinte. L'originalità e la riconoscibilità di questa moda ha portato i Missoni nei più importanti musei. Non si contano le mostre dedicate all'arte di Tai, di Rosita e della loro famiglia speciale, e non si contano i premi.
Ma per il patriarca, che ormai ultranovantenne aveva ancora il suo studio pieno di lane colorate e di arazzi in maglia, tra le opera d'arte moderna nella bella azienda tutta vetri affacciata sul verde di Sumirago, tutta questa fama era intessuta di leggerezza e ironia. Tai viveva il successo con il disincanto della nostalgia da profugo dalmata e insieme con l'ottimismo della terra lombarda dove aveva messo radici.
Copyright © 2024 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.