9 set 2014
La moda italiana di fronte alla crisi russa
9 set 2014
"Open Russian Fashion". Questo il nome del progetto organizzato da Super, il salone milanese di Pitti Immagine dedicato alla moda femminile, per la 4ta edizione che si terrà dal 20 al 22 settembre nella nuova location del Padiglione 3 di FieraMilanoCity. Nell’ambito di questo progetto, supportato dal Ministero dell’Industria e del Commercio della Federazione Russa, Super dedicherà uno spazio importante ad un collettivo di 13 designer russi “tra i più importanti del momento” (9 per il prêt-à-porter, 4 per gli accessori).

"Questa iniziativa è nata in funzione di contatti e relazioni con la Russia con la volontà di mettere l’accento su una guest nation anche per il nostro salone femminile Super, come già facciamo per Pitti Uomo. La Russia sarà molto probabilmente il Paese ospite d’onore anche a Pitti Uomo il prossimo gennaio", indica Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine.
"Il fatto è che questa iniziativa si è sovrapposta alla crisi russa. È un segnale importante di attenzione ad un mercato significativo per l’Italia”, aggiunge l’AD. La situazione critica tra l’Ucraina e la Russia ha, di fatto, già avuto ripercussioni sul settore tessile-abbigliamento italiano.
La Russia rappresenta il secondo sbocco per la moda Donna italiana, dopo la Francia. Tra gennaio ed aprile 2014 le esportazioni del Made in Italy femminile verso la Russia sono calate dell’11,3% (e del 15,7% verso l’Ucraina).
"Per adesso non siamo stati toccati dalle sanzioni prese l’11 agosto dal governo russo, che vietano le importazioni in provenienza dall’Europa e dagli Stati Uniti di tessile, abbigliamento, calzature e pelletteria, perché questi provvedimenti riguardano solo le aziende pubbliche", rassicura il presidente della Camera della Moda, Mario Boselli, che ricorda tuttavia come “il calo degli acquisti da parte dei compratori russi sia già in atto da fine 2013 per via del deprezzamento del rublo”.
A questo si aggiunge il forte rallentamento economico in Russia e in Ucraina. Il calo notevole dei visitatori russi a TheMICAM testimonia di questa crisi. Un segnale che non ha mancato di preoccupare il presidente del salone dedicato alla calzatura e di Assocalzaturifici, Cleto Sagripanti. "La situazione delle tensioni tra Ucraina e Russia preoccupa tantissimo per gli aspetti politici e le minace di guerra, ma anche per l’embargo che rischia di provocare la chiusura immediata del 20% delle nostre aziende", aveva dichiarato a fine agosto.
"Le nostre vendite in Russia non crescono più del 30% a stagione come prima, ma rimangono stabili. Non abbiamo registrato nessun calo”, rassicura dal canto suo Giulio Di Sabato, presidente di Assomoda e titolare dello showroom Sari Spazio, in cui sarà organizzato un evento speciale, il prossimo 22 settembre, dedicato anch’esso alla moda russa con le collezioni di 6 designer affermati.
"Per uno come me che è presente sul mercato russo dal 1997, la situazione è stabile. Però avrei molte più difficoltà oggi a proporre un giovane stilista italiano sconosciuto a negozi russi. Prima i russi compravano tutto. Ora vogliono un Made in Italy democratico! Il mercato sta diventando più maturo. Cerca maggiormente il prodotto di qualità, rispetto al nome del brand”, analizza.
"I consumatori russi comprano sempre più prodotti locali. Sono 10 anni che lotto per questo! Abbiamo dei bravissimi designer russi ed è arrivato il momento per loro di farsi conoscere all’estero", conclude Alexander Shumsky, presidente della Mercedes-Benz Fashion Week russa all’origine dell’offensiva della moda russa a Milano durante Milano Moda Donna.
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