La moda è attualmente la sesta industria più inquinante al mondo
Un nuovo rapporto denuncia la moda come una delle industrie più inquinanti del pianeta. Mentre la buona notizia è che si trova solamente al sesto posto della lista, la cattiva notizia è che la quantità di inquinamento generato dal settore è ancora notevole, nonostante gli sforzi per essere più sostenibile e green.

Lo studio, condotto dal gruppo di consulenza ambientale londinese The Eco Experts, rileva che le industrie più inquinanti, in base alle loro emissioni annuali di gas serra, sono nell’ordine l'energia, i trasporti, la manifattura e l'edilizia, l'agricoltura, la vendita al dettaglio di prodotti alimentari, la moda e la tecnologia.
La società cita McKinsey & Company, stimando che l'industria della moda emette all'incirca la stessa quantità di gas serra all'anno di quanto fanno le economie combinate di Francia, Germania e Regno Unito.
Il rapporto individua cinque ragioni principali. La prima è l'utilizzo di materie prime a buon mercato, materiali – con coloranti tossici – che il settore utilizza in grandi quantità per produrre i vestiti, “rendendolo uno dei maggiori inquinatori dell'acqua potabile”. Gli esperti di The Eco Experts puntano il dito in gran parte contro il poliestere che è “prodotto da combustibili fossili e rilascia microplastiche nel sistema idrografico quando viene lavato”.
Anche il fatto che per confezionare i propri vestiti l'industria si affidi a fabbriche in Asia, che spesso funzionano a carbone e gas, costituisce un grosso problema.
Per non parlare del suo elevatissimo consumo di acqua, questione importante se si considera che il comparto utilizza 93 miliardi di metri cubi di acqua all'anno. “Anche i tessuti naturali possono rivelarsi problematici nel settore della fast fashion”, aggiunge il rapporto, sottolineando che la produzione di una singola camicia di cotone richiede circa 3.000 litri di acqua.

Il trasporto è un altro dei problemi, con la spedizione degli ordini online che contribuisce in modo massiccio alle emissioni annuali. Negli Stati Uniti, le emissioni combinate di servizi di consegna come FedEx, UPS e US Postal Service sono all'incirca equivalenti alle emissioni annuali di gas serra di 7 milioni di automobili.
Naturalmente, pure i rifiuti costituiscono un grosso problema. Con l'aumento del fatturato del prêt-à-porter indotto dalla fast fashion, l'85% dei tessuti finisce in discarica ogni anno.
Il gruppo The Eco Experts chiede che vi sia una spinta per passare al noleggio di vestiti, alla loro rivendita come capi di seconda mano e alla loro riparazione. Diversi marchi indipendenti, ma anche grandi nomi del settore, hanno già intrapreso questa strada.
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