Di
APCOM
APCOM
Pubblicato il
22 set 2009
22 set 2009
La liposuzione compie 20 anni
Di
APCOM
APCOM
Pubblicato il
22 set 2009
22 set 2009
![]() |
Roma, 22 set. (Apcom) - La liposuzione compie venti anni: classificata nel 1989 come sistema per ridefinire esteticamente i contorni del corpo dall'americana Food and Drug Administration (Fda), è oggi l'intervento di chirurgia plastica più praticato.
La pratica è comparsa nei primi anni '70, col nome di lipectomia a mezzo suzione, o lipoplastica, conquistando diversi articoli sulle riviste mediche specializzate. In origine era utilizzata per rimuovere i lipomi, neoplasie benigne del tessute adiposo, e depositi di grasso nelle procedure ricostruttive, poi la procedura ha trovato un'applicazione più ampia con le tecniche cosmetiche.
Nel 1989, l'americana Food and Drug Administration (Fda) ha classificato la liposuzione come sistema per ridefinire esteticamente i contorni del corpo. Da allora è diventata uno degli interventi più praticati: secondo le statistiche dell'Asaps (American Society for Aestethic plastic Surgery), negli Stati uniti la liposuzione è stata per anni l'intervento più praticato. Nel 2008 sono stati eseguite 341.144 procedure. Anche in Italia secondo i dati Censis 2003, la liposuzione è al primo posto.
In questi anni la tecnica ha subito trasformazioni e miglioramenti, portando ad un utilizzo estetico dello stesso grasso che viene prelevato. "Molte cose sono cambiate da quando si è iniziato ad aspirare il grasso in eccesso", spiega Alessandro Gennai, chirurgo plastico di Bologna e socio dell'Eafps (European academy of facial plastic surgery). "Le conoscenze mediche sono migliorate così come le tecnologie e questo ha portato a una maggiore sicurezza durante l'intervento".
In questi anni si è assistito alla rivalutazione del grasso in eccesso: "Da inestetismo da far sparire a tutti i costi - prosegue Gennai - si è trasformato in un'arma in più per ringiovanire il viso, grazie al lipofilling e alle cellule staminali contenute nel tessuto adiposo. Il grasso in eccesso viene infatti utilizzato negli interventi di lifting al viso per donare i volumi perduti: rughe e aspetto stanco dipendono infatti dalla perdita di grasso, per questo tirare la pelle non serve a niente".
L'ultima frontiera, ora, è quella delle staminali: "Grazie a una nuova tecnica - prosegue Gennai - riusciamo a conservare intatte le preziose cellule contenute nel grasso in eccesso. L'apporto di staminali rigenera la pelle, rendendola più bella e vitale soprattutto dopo l'estate, quando l'epidermide è stressata per le prolungate esposizioni al sole".
Ma "questo intervento non è la soluzione di tutti i problemi", puntualizza il chirurgo bolognese. "Anzitutto, come tutte le operazioni, presenta dei rischi. Selezionare un chirurgo plastico qualificato, verificare le referenze e informarsi sulla struttura in cui opera di certo contribuisce ad aumentare sia la sicurezza, sia la soddisfazione del paziente".
Fonte: APCOM