Pubblicato il
9 feb 2010
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La gioielleria-orologeria resiste nel 2009, l'argento conferma il suo successo
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9 feb 2010
9 feb 2010
PARIGI, 9 feb 2010 – I francesi hanno acquistato tanti gioielli e orologi nel 2009 quanti l'anno precedente, ma il prezzo medio degli acquisti ha raggiunto il più basso livello da 10 anni a questa parte a causa della crisi, che ha anche giovato all'argento a spese dell'oro.
Il prezzo medio dell'argento è calato fino a 57 euro, secondo lo studio annuale condotto da Société 5, ha dichiarato martedì scorso il suo direttore, Hubert Lapipe, a seguito di una conferenza stampa organizzata dal Comitato professionale di sviluppo dell'orologeria, della gioielleria, della bigiotteria e dell'oreficeria.
Nel 2009, malgrado la crisi, "le vendite hanno resistito relativamente meglio che in altri paesi, come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, il Giappone o la Spagna", secondo Monsieur Lapipe.
Il giro d'affari del settore si è in effetti ridotto in modo contenuto e nella stessa proporzione dell'anno precedente, arrivando a un 2% in meno rispetto al 2008, cioè 5,2 miliardi di euro, secondo questo stesso studio.
Il calo di valore dei gioielli in oro (-4%) e degli orologi (-5%), è stato in parte compensato dal nuovo boom delle vendite dei gioielli in argento (+7%). In totale, il numero di unità vendute è cresciuto a 66 milioni.
"Il grande vincitore è l'argento", afferma Lapipe. Circa 18 milioni di pezzi d'argento sono stati venduti l'anno passato, contro quasi 13 milioni di gioielli in oro, sempre secondo lo studio di Société 5.
All'inizio degli anni 2000, i distributori del settore vendevano ancora quasi due volte in più gioielli in oro rispetto a quelli d'argento, ha ricordato lo stesso Lapipe.
Di Gianluca Bolelli
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