La gentrificazione di Off-White
Sembrava che stessimo lottando per entrare nell’Arca di Noè, e non in una sfilata di moda, dopo che centinaia di fan arrembanti si sono precipitati tutti insieme spintonando all’ingresso dell’Espace Cambon giovedì sera. Il loro sogno? L’opportunità di vedere la sfilata in passerella del brand Off-White c/o Virgil Abloh…
Benvenuti al culto di Off-White. O si dovrebbe dire alla comunità? Vedendo come un gruppo di ragazzi noti come i Melting Passes, una squadra di calcio parigina fatta di rifugiati, sedeva ammassata in prima fila. Per dare a Cesare quel che è di Cesare, va segnalato che Abloh ha al suo attivo l’aver disegnato le magliette del team.
L’invito di Abloh diceva “West Village”, ma sembrava più il “West Riding” nello Yorkshire, visto che il cartoncino mostrava un gentiluomo e un destriero in posa per la foto in una fiera equestre.
Dopo la mischia rugbistica all’ingresso, e una buona dose di confusione per i posti a sedere (un tizio correva in giro urlando ripetutamente: “Per favore sedetevi! Lo show non può iniziare finché non lo fate!”), le luci del soffitto si sono finalmente abbassate e il cast è apparso illuminato sulla passerella.
Ancora una volta si era trasportati in un idillio rurale, con una mezza dozzina di abiti-arazzo ispirati a una campagna bucolica, mentre la nobiltà terriera si gode la vita, grazie. Una ragazza indossava addirittura un cappello fatto del materiale che si usa per le coperte da sella.
Persino il finale aveva un’aria da matrimonio nel countryside, anche se in fondo si trattava di elegante streetwear: gonne di maglia metallica e abiti da sera che lasciavano scoperta una spalla indossati con stivali da equitazione; oppure ampie tute da atletica. Tutti gli outfit erano decorati con una sorta di logo criptico, come la firma emblematica del brand, la “Arrowed X”. Ai piedi le sneakers Nike disegnate dallo stilista stesso o scarpe a tacco alto molto fashion con flange e fibbie in stile foulard di seta. In più la colonna sonora era un classico di War, “The World Is A Ghetto”.
Abloh ha ricevuto un’enorme ovazione, con la maggior parte degli ospiti in piedi ad applaudirlo, mentre faceva l’inchino passando molto vicino ai Melting Passes. Lo stilista è cresciuto in Illinois, perché la famiglia di Abloh era emigrata negli Stati Uniti dal nativo Ghana. Virgil è veramente un’espressione del nuovo Sogno Americano. Ma lo stilista mantiene una leggera predilezione per la buona vecchia Inghilterra. Una tradizione yankee nata molto tempo fa con Ralph Lauren.
Raramente una delle principali sfilate di Parigi ha visto la presenza di così tanti esordienti tra il pubblico. Che è uno dei molti attributi di Abloh – la sua abilità nel costruirsi un nuovo universo di consumatori freschi. Questo è davvero il suo momento.
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