La filiera del cotone registra cali della produzione e della domanda
Dopo i picchi registrati quest'anno, il prezzo del cotone in questa fine di 2022 è tornato su livelli più vicini a quelli pre-crisi. Oltre alla distruzione di parte dei raccolti in Pakistan, il settore deve affrontare soprattutto un calo generale della domanda. Il che comporta il rischio di una riduzione delle superfici coltivate nella prossima stagione, fattore di un possibile aumento dei prezzi se la domanda dovesse riprendere.
Nel suo rapporto mensile relativo al mese di dicembre, il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) rileva sul mercato mondiale del cotone un calo dell'offerta, una riduzione dei margini di profitto per le filature, ma anche un calo degli ordini di filati da parte delle aziende tessili e dell'abbigliamento. “E l'aumento dei livelli di inflazione è un altro fattore che pesa sui consumi”, constatano gli Stati Uniti, il maggiore importatore mondiale di prodotti in cotone, che la scorsa estate ha visto i propri raccolti in Texas colpiti dalla siccità.
A fronte delle sfide locali, Cina, India e Pakistan ridurranno il consumo mondiale di cotone, stima l'USDA, che parla relativamente al mese di dicembre di un consumo indiano di 23 milioni di balle, due milioni in meno rispetto a un anno fa. La Cina, dal canto suo, ha visto diminuire sia le esportazioni di prodotti in cotone che la domanda locale di abbigliamento.
Il Pakistan, quinto produttore mondiale di cotone, ha perso quasi la metà del suo raccolto durante le inondazioni dello scorso agosto. La sua produzione stagionale sarà al livello più basso degli ultimi quarant'anni e la domanda locale di cotone sarà al livello più basso degli ultimi due decenni, con i filatori che faticano a rifornirsi all'estero a causa del dollaro forte.
Tutti fattori che spingono l'USDA a stimare che il consumo mondiale di cotone raggiungerà, nella stagione 2022/23, quasi il livello più basso in circa dieci anni. Il consumo globale dovrebbe attestarsi a circa sei milioni di balle al di sotto dei livelli osservati nella stagione 2021/22 e di 11,4 milioni al di sotto dei livelli registrati due anni prima.
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