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21 gen 2020
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La filatura italiana scende del -5,8% nel 2019, in calo anche l’export

Pubblicato il
21 gen 2020

Alla vigilia di Pitti Filati 86, il salone fiorentino dedicato ai filati per maglieria, SMI ha veicolato i dati elaborati da Confindustria Moda sull’andamento del settore nel 2019, che evidenziano un calo di fatturato del -5,8%, per un valore di 2.760 milioni di euro. A registrare performance negative sia la lana (che rappresenta l’80% del giro d’affari totale) sia il cotone, mentre rimane su trend positivi la filatura liniera.

La filatura italiana cede il passo nel 2019 - AKAstudio - collective

 
A differenza degli scorsi anni, anche l’export ha sperimentato una flessione nel 2019, nell’ordine del -4,9%, scendendo a quota 806 milioni. Anche sul fronte internazionale, solo il lino risulta in crescita, del 40,8% nei primi tre mesi e del +19% sui primi 9 mesi.
 
Per quanto riguarda i filati cardati, da gennaio a ottobre 2019 Hong Kong si conferma il primo cliente e, dopo due anni di calo, torna in dinamica favorevole (+2,3%), arrivando a rappresentare il 16,9% dei flussi totali. Anche il Regno Unito presenta una crescita delle vendite di filato cardato dall’Italia, pari al +6,3%, che si traduce in una quota del 16,8%. In terza posizione la Cina, che registra un aumento del +5,7% (8,4% del totale). Diminuisce la Croazia (-32,6%) mentre cresce la Corea del Sud, del +5,8%.

Performance opposte per i filati pettinati per quanto riguarda Hong Kong, verso cui l’export è diminuito del -14,3% (13,2% del totale). La Romania, seconda destinazione, presenta un aumento del +3,3% e la Cina, in terza posizione, cresce del +1,4%. Buoni i risultati dei filati pettinati italiani in Francia (+14,8%), Turchia (+9,5%), Germania (+6,3%), Corea del Sud (+12,2%) e Portogallo (+35,6%), mentre il Regno Unito cala del -1,4%.
 
Per quanto concerne i filati di cotone, nei primi dieci mesi del 2019 i flussi diretti in Germania e Repubblica Ceca presentano flessioni, rispettivamente del -16,0% e del -16,5%; anche Regno Unito, Croazia, Romania Spagna e Turchia accusano contrazioni a due cifre. Uniche eccezioni nelle prime dieci posizioni, la Francia a +9,6% e la Tunisia a +3,9%.
 
Infine, l’export di filati misti chimico/lana è diminuito verso i primi due mercati di sbocco, l’Austria (-3,5%) e la Turchia (-35,9%), mentre cresce del +24,2% verso Romania, del +37,1% in Cina e del +6,6% in Germania. Contrazioni invece in Portogallo, Hong Kong, Bulgaria, Francia e Spagna.

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