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28 nov 2011
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La famiglia Hermès organizza l'apporto di suoi titoli alla futura holding anti-LVMH

Pubblicato il
28 nov 2011

La famiglia Hermès sta organizzando la costituzione della sua futura holding, atta ad affrontare il gruppo LVMH, entrato nel capitale della casa famosa per i foulard e gli articoli di selleria l'anno scorso, ma senza il primo azionista individuale all'interno della famiglia, Nicolas Puech, che non intende entrare a farne parte, secondo l'avvocato di Hermès, la signora Philippe Ginestié.

Hennessy, Hermès
Patrick Thomas, direttore di Hermès (cappotto beige), e (di fronte a lui, vicino alla cravatta) Pierre-Alexis Dumas, direttore artistico e Bertrand Puech, presidente della società familiare (cravatta blu), qui riuniti per l'inaugurazione della boutique Uomo di New York. Foto: D.Kambouris/AFP

“Non si tratta di una sorpresa, perché il signor Puech ha sempre dichiarato di voler restare indipendente e di voler mettere le sue azioni in una fondazione", ha precisato l'avvocato. Nicolas Puech è il primo azionista individuale tra gli eredi, con quasi il 6% del capitale, e non ha mai fatto mistero della sua ostilità riguardo alla costituzione di una holding, che non considera necessaria per difendere Hermès da LVMH. "La libertà di ognuno è la garanzia migliore per la nostra unità a lungo termine", aveva sostenuto. 





"Nicolas non ha mai venduto azioni e continuerà a non farlo. Fa la sua strada, ma resta al fianco della famiglia Hermès“, ha tenuto a precisare l'avvocato Ginestié, che ha anche precisato come Puech certo "non venderà a Bernard Arnault". L'obiettivo della holding (una S.a.s. a capitale variabile, secondo i giornali transalpini) è d'impedire a LVMH di prendere il controllo di Hermès. Il gruppo di lusso del miliardario Bernard Arnault è entrato improvvisamente un anno fa nel capitale sociale del prestigioso marchio di Faubourg St-Honoré, arrivando a possedere il 21,4% di Hermès. I membri della famiglia Hermès ne possiedono il 72-73% e il flottante (le azioni circolanti in Borsa) costituisce meno del 7%. 

La costituzione della holding, chiamata H51, deve essere perfezionata entro un mese. I suoi statuti sono stati depositati presso la Cancelleria del Tribunale del Commercio di Parigi. "L'intero processo è in atto e terminerà prima del 15 dicembre", ha dichiarato Madame Ginestié. La holding riunirà il 50,2% del capitale posseduto dagli eredi del fondatore Thierry Hermès.

Alcuni azionisti hanno proceduto a metà novembre a compiere una serie di operazioni sui loro titoli, secondo informazioni pubblicate dall'istituto di sorveglianza dell'attività borsistica, l'Autorità dei Mercati Finanziari (AMF), per spianare concretamente la strada alla holding. Pierre-Alexis Dumas, Sandrine Brekke e Agnès Harth e alcune società loro collegate hanno infatti effettuato fuori mercato delle cessioni, acquisizioni e trasferimenti di azioni per più di 400 milioni di euro, al prezzo di 130 euro per azione.

Hennessy, Hermès
"Omnibus et Dames blanches", il primo foulard in assoluto prodotto dalla Maison Hermès nel 1937, omaggio all'omonimo "Omnibus et Dames blanches", un gioco da tavolo dell'epoca napoleonica che celebra la nascita della prima azienda di trasporto pubblico al mondo che, a Parigi, istituì la prima linea che andava dalla Madeleine alla Bastiglia, con un mezzo trainato da cavalli.



"L'essenziale per la famiglia, è di possedere il 50% nella holding. E l'avranno. Che (Nicolas) Puech ci sia o no, non è questo l'elemento principale", commentava giovedì scorso un analista parigino all'agenzia di stampa francese AFP. 

Da parte sua, l'associazione degli azionisti di minoranza (Adam) continua a battersi contro la costituzione di questa holding, mentre la Corte d'Appello di Parigi a metà settembre ha dato il benestare alla creazione della struttura: l'Adam ha depositato il 10 novembre un ricorso in Cassazione, ha confermato all'AFP la sua presidentessa Colette Neuville. Un appello che tuttavia non è sospensivo.

Dopo aver inaugurato una nuova sede in Cina e la sua terza boutique in India, a Bombay, l'azienda francese ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un fatturato in crescita del 20,02% rispetto ai primi nove mesi del 2010.

Il terzo trimestre è stato chiuso dalla società di Faubourg Saint-Honoré con una crescita di più del 18% rispetto allo stesso periodo del 2010. Questo ottimo risultato ha portato Hermès ad alzare le stime per l'anno in corso, con la previsione di un fatturato in rialzo del 15-16% (rispetto al 12-14% stimato precedentemente). In particolare cresce il fatturato in Asia, soprattutto grazie al notevole incremento della domanda di prodotti di lusso in quell'area (+32%).

Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP

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