La Cruise Collection di Chanel, o la nuova Venere della moda
Mercoledì scorso Parigi ha ospitato il défilé della cruise collection di Chanel, il cui tema era già presente sui biglietti d'invito bianchi e grigi spediti da Karl Lagerfeld. In copertina, una statua greco-romana di Venere, che si trova nell'appartamento di Gabrielle Chanel in rue Cambon.
In passerella hanno sfilato delle bellezze moderne, per una presentazione intima della collezione Cruise 2017-18 di Chanel intitolata “La modernità dell’antichità”. All’interno della Galerie Courbe del Grand Palais, la scena era in qualche modo ispirata al Tempio di Poseidone a Capo Sounion, nell’Attica greca, con enormi colonne scanalate, ulivi, diversi panorami di isole al crepuscolo e persino un'impalcatura da archeologo.
Una scena di fronte alla quale hanno sfilato delle semi-dee dalle gambe lunghissime, vestite di miniabiti in tweed o di lana all’uncinetto ecru; il tutto nei toni polverosi della Grecia – con anfore, pergamene, sabbia e rocce bruciate dal sole. Oppure erano abbigliate con abiti da cocktail fluidi, che presentavano i motivi geometrici tipici dei vasi della Beozia; o con corazze dorate decorate di cristalli che ricordavano le mènadi, le accompagnatrici di Dioniso, il dio della vite e del vino. Tutte le eroine omeriche, dunque.
“Attraverso la moda esprimo una mia fascinazione, che è tale dall’infanzia. Il primo libro che ho letto è stato quello di Omero”, ha spiegato Karl Lagerfeld nei commenti del programma.
Nel 1922, Jean Cocteau aveva affidato a Coco Chanel la creazione dei costumi per il suo adattamento della tragedia greca “Antigone”, con scenografie di Pablo Picasso. Detto questo, la Grecia antica di Coco era molto più coperta di quella di Karl, nella quale molte modelle hanno sfilato a braccia nude, coperte solo di nastri d'oro che ricordavano dei serpenti, e la testa ornata di foglie di acanto o nastri di seta. Alcune modelle indossavano poi delle scarpe con gli iconici tacchi a colonne o dei sandali greci antichi con flange da centurione, o anche una serie di braccialetti color oro o blu Mar Egeo – tutti accesssori per una Afrodite moderna.
Tutto "sorprendentemente bello", secondo Ellie Bamber, seduta in prima fila. L'attrice britannica, che ha recitato fra l’altro in “Animali notturni” di Tom Ford, presto volerà a Tokyo con la collezione “Métiers d'Art” di Chanel.
Già nel 2014, Karl Lagerfeld aveva avuto l'occasione di mostrare la sua ispirazione greca con la mostra “Modern Mythology” svoltasi nella Kuntshalle di Amburgo, dove le sue fotografie erano state mostrate al fianco delle opere del pittore romantico tedesco Anselm Feuerbach. All’epoca lo stilista aveva presentato una serie di foto in bianco e nero di grande formato, mostrando dei mitici innamorati greci su una stampa in argento e oro.
Botticelli è particolarmente famoso per aver dipinto una Venere nuda e rossa, dai lunghi capelli ricci e in piedi sopra una conchiglia gigante. Jean-Louis David l’ha dipinta mentre disarma Marte, il dio della guerra, con la sua pura bellezza. L'artista Karl Lagerfeld considera invece Venere come un personaggio attivo e indipendente – un’espressione pura della bellezza femminile. “Il criterio della bellezza nella Grecia antica, e poi in quella classica, si mantiene sempre. Non ci sono mai state rappresentazioni più belle della donna... Questa è veramente la gioventù del mondo in tutta la sua potenza e imprevedibilità – implacabile come gli Dei”, secondo lo stilista-filosofo.
A Parigi, al Grand Palais, Marte inseguiva Venere. Anche se in questo caso questo piccolo Marte era il bambino-modello Hudson Kroenig, il "nipotino" di Karl Lagerfeld, che indossava un maglione da pastore e una borsa portatutto, e con il quale lo stilista tedesco ha fatto il saluto finale davanti ad un pubblico di 380 persone, sciogliendosi in un ampio sorriso prima di scomparire dietro le quinte.
“Beato colui che le muse amano”, ha scritto il poeta greco Esiodo, e pochi stilisti sono più amati dalle loro muse di Karl Lagerfeld.
Versione italiana di Gianluca Bolelli
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