AFP
Gianluca Bolelli
8 set 2020
La cristalleria Baccarat posta in amministrazione provvisoria
AFP
Gianluca Bolelli
8 set 2020
La cristalleria di lusso Baccarat, coinvolta in un conflitto tra i suoi dirigenti e i loro creditori, ha annunciato martedì di essere stata posta in amministrazione provvisoria, e di aver rinviato l’assemblea generale degli azionisti, inizialmente prevista per il 17 settembre.

I due amministratori, nominati lunedì dal tribunale del commercio di Nancy (Meurthe e Mosella), hanno la missione “di dirigere la società e stabilire una diagnostica indipendente basata in particolare sulla situazione finanziaria e giuridica della società”, precisa Baccarat in un comunicato.
Essi dovranno anche “fare il punto completo della situazione tra gli azionisti di controllo e i loro creditori”.
L'assemblea generale che doveva tenersi il 17 settembre “viene aggiornata e sarà convocata previa presentazione della relazione degli amministratori provvisori”, aggiunge la società.
La nomina di amministratori provvisori costituisce “una misura eccezionale”, sottolinea il tribunale commerciale di Nancy nella sua ordinanza, che l’agenzia AFP ha potuto consultare. “È opportuno indagare se la società per azioni Baccarat stia affrontando una crisi acuta che rende impossibile il suo normale funzionamento e la espone ad un pericolo imminente”, precisa.
Il tribunale commerciale teme una “nascente sfiducia del sistema bancario” nei confronti della società che, nonostante la “semplicità della procedura”, fatica ad ottenere dalle banche un prestito garantito dallo Stato.
La cristalleria, “fiore all'occhiello dell'industria francese” secondo il tribunale, è attualmente controllata dal gruppo di Hong Kong New Anchor Limited, filiale della società di gestione d’investimenti Fortune Fountain Capital (FFC), che aveva comprato Baccarat nel giugno 2018, grazie a fondi ottenuti da vari istituti di credito.

Secondo l’ordinanza, la stessa New Anchor Limited è stata posta sotto procedura d’amministrazione a giugno a Hong Kong, su richiesta dei creditori, e FFC, che aveva accumulato debiti per decine di milioni di dollari, è stata posta in liquidazione giudiziaria il 27 luglio.
Mentre Zhen Sun, uno degli ex azionisti di FFC, rimane il PDG di Baccarat, l’amministratore di New Anchor, sottolineando la “mancanza d’esperienza” del PDG, ha chiesto un “rinnovamento” della governance che finora è stato rifiutato dalla direzione di Baccarat.
In una lettera datata 7 luglio, il comitato sociale ed economico (CSE – che rappresenta i dipendenti) di Baccarat riteneva che la società somigliasse ad una “nave senza timone” e lamentava l'assenza di un “capitano” a bordo.
“I dipendenti hanno molte preoccupazioni. Vogliamo che Baccarat trovi un azionista di qualità e della stabilità”, ha dichiarato all'AFP Eric Rogue, membro del CSE. “Il fatto che siamo stati comprati da alcuni imbroglioni è stato un pessimo segnale, che lo stato francese non si sinceri della qualità degli azionisti che acquistano società francesi è stato un altro pessimo segnale. Ma che il tribunale di Nancy nomini due amministratori per vederci più chiaro, lo trovo invece un buon segno”.
In agosto, Baccarat aveva annunciato un calo di fatturato del 30% nel primo semestre 2020, a 52,2 milioni di euro. Al proposito l'azienda ha fatto rimarcare il “contesto di crisi sanitaria globale senza precedenti”. Il sito di Baccarat aveva cessato l’attività durante il lockdown. Attualmente funziona “all'80%”, secondo Eric Rogue.
Gioiello del patrimonio lorenese, la cristalleria, creata dal re Luigi XV nel 1754, ha sofferto per la mancanza di investimenti sin dalla sua acquisizione dalla famiglia Tattinger nel 2005 da parte di un fondo americano. L'azienda impiega 1.000 persone in tutto il mondo, di cui 126 a Parigi e 510 sul sito produttivo di Baccarat, nel dipartimento della Meurthe e Mosella.
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