Ansa
10 lug 2015
La Couture/Sculpture di Alaia alla Galleria Borghese
Ansa
10 lug 2015
Nella sala che ospita l'Apollo e Dafne di Gianlorenzo Bernini, i due abiti scolpiti nel velluto liscio si integrano armoniosamente con il candido complesso marmoreo tra i più celebri dell'artista rinascimentale. Anche nella sala dominata dal David del Bernini, l'abito corto in maglia bianco lavorato a coste e plissettature sposa perfettamente l'opera e l'ambiente circostante. Mentre la lasciva Paolina Borghese, incarnazione della Venere vincitrice di Antonio Canova, sembra dialogare con la sua granitica fissità con due abiti lunghi in tricot intarsiati in pelliccia, a spina di pesce, uno bianco e nero, l'altro panna e celeste.
La moda entra per la prima volta nella Galleria Borghese con Azzedine Alaia Couture/Sculpture, mostra presentata il 10 luglio a Roma dai curatori Mark Wilson e Anna Coliva, direttrice del Museo, e dallo stesso, schivo stilista.
Sono 13 gli abiti da gran soirée che esaltano il busto femminile per esplodere in leggiadri volumi che accolgono il visitatore nella sala d'ingresso, tra affreschi meravigliosi, gessi, bronzi del Valadier e opere marmoree di inestimabile valore.
Si prosegue nella sala del Correggio con due abiti del 2011 a balze e rouches, in rosso e rosa, colori che sembrano integrarsi in modo naturale con le pennellate accese dell'artista. Si sale al secondo piano per ammirare, tra cromie e opere d'arte, cappotti in pelle borchiata del 1981, abiti da ballo in nappa traforata e doppiata di mille sfumature di colore, giacche scolpite e vestiti che sembrano esser stati fatti ieri, non 30 anni fa.
Con la mostra su Alaia, che sarà aperta al pubblico dall'11 luglio, la vocazione scultorea entra nella multiformità delle varianti che offre il Museo e negli incandescenti contrasti di cui vive, con quella del tutto inedita della "scultura soffice".
Il lavoro di Alaia può configurarsi come quello dell'artista scultore che si appresta a domare la materia (tessile, pelle, metallo) trasformandola in forme, intese quali fibre in tensione, punti di luce e ombra. Del resto ciascun autore presente in Galleria, nella celebrazione del corpo implicita nella scultura, dall'antichità a Canova e Bernini, fa girare un tessuto di marmo, o di pietra, attorno a un corpo, maschile o femminile che sia. Ciascuno plasma la nudità del corpo, scolpendo pieghe di vesti o di qualsivoglia panno, ciascuno sa sedurre l'osservatore, ciascuno sa fare "craquer les hommes", cosa cui Alaia svela di aspirare, con l'effetto dei suoi abiti indossati dal suo mito femminile: "schiantare gli uomini".
La "scultura soffice" di un creatore di abiti accende quindi l'attenzione su come ogni poetica di scultore barocco e post barocco meravigli l'osservatore con la propria novità e il proprio effetto, lo ribalti e lo evolva in seduzione, tramite l'individuale maniera dei dettagli stilistici, personali come i personali modi di rilevare in riccioli la capigliatura, o di piegare le vesti, o contrastarle con le carni.
Alaia è un artista che non ha mai smesso di ricercare la seduzione nell'abito e di modellarne la sembianza in idolo. Forbici, anziché scalpello! Il vernissage viene inaugurato con una cena di gala per 200 ospiti doc, tra i quali figurano: la famiglia De Rothschild, Massimiliano e Doriana Fuksas, Laura e Lavinia Biagiotti, Carlo Capasa, Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, freschi di sfilata Valentino a Roma conclusasi a Villa Aurelia con cena e concerto di Mika; l'artista Adel Abdessemed, la mecenate Afshan Almassi, Eric Dupont e Cécile De Hann, Afef Tronchetti Provera, Carla e Franca Sozzani.
L'Associazione Mecenati della Galleria Borghese, attiva da un anno a sostegno delle attività di ricerca, conservazione delle opere, mostre e restauro del museo, presieduta da Maite Bulgari, destinerà la raccolta fondi della cena al rinnovo del malridotto sistema microclimatica del museo.
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