La collezione “God is Black” di Umit Benan apre Milano
È tornato. Umit Benan, il più famoso designer di moda maschile della Turchia, ha presentato la sua prima collezione in 18 mesi in un pranzo riservato agli addetti ai lavori nella sua nuova sede, dando il calcio d’inizio alla stagione di sfilate milanesi. Lo stilista ha svelato nuovi vestiti e una nuova strategia aziendale.

Un loft alla moda con foto giganti, ritratti di Umit e un giardino pieno di palme nel quale è stato servito un pasto italo-turco composto da spaghetti con un pot pourri di verdure levantine. Situato in Via Morimondo, strada pienissima di quartier generali di aziende della moda molto vicina ai Navigli di Milano.
Il fatto più importante è che Benan ha presentato dei bellissimi nuovi vestiti: pantaloni da pigiama in seta per gentiluomini a righe grandi; pantaloni per il judo di cotone spesso e giacche indossate con cinture di cuoio a contrasto; oppure ancora splendide camicie di cotone allungate a righe scure. Come quella indossata da Robert Rabensteiner – lo stylist di moda maschile più famoso d'Italia – mentre sorseggiava un Bloody Mary.
Dopo una breve pausa a casa sua ad Istanbul, il baffuto Benan è sembrato rinfrancato, riposato ed energico. Lo stilista era intento a fumare un sigaro toscano, mentre un selezionatissimo gruppo di appena dodici giornalisti di moda al top ispezionava la collezione.
Dopo che il successo lo ha issato alle stelle (nel suo percorso sono compresi la vittoria al premio del Pitti ‘Who Is On Next’ nel 2010; un momento memorabile come direttore creativo di Trussardi e una serie di sfilate straordinarie a Parigi), Benan si è preso una pausa dalla moda. La sua nuova linea è venduta esclusivamente online, senza vendite dirette a nessuna boutique trendy.

“Mi sentivo perso, ed ero continuamente sballottato qua e là dalle richieste contrastanti da parte degli addetti ai lavori o dei negozi e dai vincoli commerciali. Così ho fatto quasi 200 ore di terapia a casa. E ho trovato dio; lo spirito interiore dentro di me”, ha rivelato Benan.
Il punto di partenza della collezione, chiamata “God is Black Part 1”, è stato il copricapo kepiche i musulmani indossano per pregare nelle moschee, che è indossato anche dai modelli in un eccellente lookbook le cui immagini sono state scattate dall’artista dei tatuaggi e fotografo Simone Falcetta. Immagini che erano appese sul muro del giardino.
“Essere tornato a Milano stimola la mia creatività. È bellissimo essere qui”, ha detto Umit, che produce le sue collezioni in Italia. “Anche se, per molti aspetti, dovrei vivere a New York. Il pubblico è forse più in sincronia con le mie idee. Come il kepi– Malcolm X, Denzel Washington e Tupac l’hanno indossato tutti!”.
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