Ansa
24 set 2013
La CNMI si affida a una manager inglese
Ansa
24 set 2013
La Camera Nazionale della Moda Italiana ha scelto di farsi guidare da una manager inglese. Ha firmato il contratto una settimana fa e dal 24 settembre la sua nomina è stata resa pubblica da un annuncio ufficiale: l'inglese Jane Reeve è stata scelta come nuovo amministratore delegato della CNMI.

La notizia era congelata, in attesa che la signora desse le dimissioni da AD della agenzia pubblicitaria J.Walter Thompson Italia. La ricerca di un amministratore delegato era iniziata fin dall'insediamento dei nuovi vertici della Camera Nazionale della Moda, che aveva visto l'ingresso di tutti gli imprenditori di peso, da Patrizio Bertelli di Prada (vicepresidente vicario) a Diego Della Valle, da Gildo Zegna a Renzo Rosso, da Angela Missoni a Stefano Sassi di Valentino e a Giovanna Gentile Ferragamo.
Il nome della Reeve, selezionato dai cacciatori di teste di Egon Zender, pare sia stato scelto tra una ventina di curriculum. La signora, che vive da oltre venti anni in Italia, è stata scelta - dicono dalla Camera della Moda - non certo perché straniera, ma semplicemente perché era il nome migliore, di maggiore esperienza e prestigio.
Come altri manager del lusso, non viene dal mondo della moda, dove la conoscono in pochi, ma avrà tempo e modo - viene spiegato ancora - di inserirsi e farsi apprezzare, grazie ai suoi trascorsi nel mondo della pubblicità e soprattutto perché - garantisce chi l'ha conosciuta - "è una donna tosta".
Comunque pare che la scelta fosse stata fatta già nel direttivo della CNMI dello scorso 24 luglio, anche se molti speravano che fosse un orientamento e non ancora una decisione. Tanto più che Franca Sozzani, influente direttore di "Vogue Italia", la settimana scorsa aveva spiegato, in occasione di una conferenza stampa sugli eventi della fashion week, che il nome non era ancora certo e che era in ballo anche un italiano.
Questo infatti sembra l'unico problema, più che altro simbolico e di immagine: non era possibile trovare una italiana o un italiano per guidare l'organismo "di bandiera" che coordina la moda italiana? C'è anche chi fa notare come la CNMI non sia una azienda che deve fare business e utili, ma deve saper dialogare con le realtà della moda italiana e straniera, con la stampa e con le istituzioni.
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