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Ansa
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4 feb 2022
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La Bce avvicina la stretta e rassicura

Di
Ansa
Pubblicato il
4 feb 2022

La Bce avvicina il rialzo dei tassi d'interesse e la fine del quantitative easing che fa da ombrello al debito di Paesi come l'Italia dal 2015. E immediatamente salgono il tasso del Btp decennale e lo spread, che tocca quota 150 nonostante le rassicurazioni della presidente Lagarde.

La presidente della Bce, Christine Lagarde


Lo sfondo è quello di un'inflazione record nell'area euro (5,1%), e ai massimi di un quarto di secolo in Italia. Numeri che fanno pronunciare alla presidente Christine Lagarde una serie di commenti che infiammano l'euro e i rendimenti dei Btp italiani. L'inflazione a dicembre e gennaio "ha sorpreso al rialzo", dice Lagarde. I rischi sullo scenario inflazionistico "sono orientati al rialzo". E ancora, nel Consiglio direttivo della Bce "la preoccupazione è unanime" per l'inflazione che rischia di frenare consumi, investimenti, crescita. Infine la stoccata finale: "Valuteremo molto attentamente" è la risposta con cui Lagarde di fatto non ha confermato di considerare, come aveva fatto a dicembre, "altamente improbabile" un rialzo dei tassi già nel 2022.

Non è un fulmine a ciel sereno: i mercati - sulla base dell'inflazione galoppante a livello globale, della Fed che va verso la stretta a marzo e della Bank of England che ha alzato i tassi allo 0,5% - da mesi anticipavano una doppia stretta della Bce entro il 2022, in piena sfida alle rassicurazioni della Bce sulla natura temporanea della fiammata dei prezzi. Dopo le parole di Lagarde, hanno addirittura alzato il tiro, portando a giugno 2022 la scommessa su un primo rialzo. Però la svolta della presidente della Bce - durante una conferenza stampa in cui a tratti la francese è parsa tesa, in difficoltà, con numerose pause di fronte all'incalzare delle domande - lascia il segno. Da oltre un decennio non si sentiva una conferenza stampa così dominata dalla parola 'inflazione'. E poi il comunicato diffuso dalla Bce pochi minuti prima era quasi un 'copia e incolla' di quello rassicurante di dicembre: tassi fermi, Qe pandemico che termina a marzo gli acquisti netti, e da lì in poi la palla passa al programma 'App' con una riduzione graduale nel corso dell'anno.

L'inversione di marcia, netta, avviene perché "rispondiamo a una situazione, ma la situazione è cambiata", ha spiegato Lagarde. Ora tutto dipenderà dagli sviluppi dell'inflazione, legati peraltro alla volatile conflittualità sull'Ucraina. Lagarde ha sottolineato l'importanza delle riunioni Bce del 10 marzo e 9 giugno. Quando le nuove previsioni degli economisti dell'Eurotower diranno se l'inflazione, che ora viaggia ben al di sopra del target del 2%, rallenterà all'1,8% nel 2023 e 2024 (come da stime di dicembre) o invece si manterrà alta realizzando l'obiettivo del 2%, e con ciò realizzando un secondo requisito della forward guidance per il 'liftoff', il rialzo dei tassi. Quell'1,8% ha offerto una valida 'tela di Penelope' alle 'Colombe' della Bce, che però potrebbe venir meno se - come ha detto Lagarde - i dati fanno presagire che "ci stiamo avvicinando molto all'obiettivo della Bce".

A dare tempo è anche l'impegno a non alzare i tassi prima dello stop agli acquisti netti di bond. Lo scenario su cui lavorano i Governatori 'Falchi' per il meeting di marzo è anticipare ai mesi autunnali lo stop a quegli acquisti. Se poi a giugno le stime d'inflazione restassero sopra il 2% nell'arco triennale, la Bce avrebbe "a disposizione il quarto trimestre per poter eventualmente agire sui tassi", spiega Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte.

Dalla presidente della Bce arriva un caveat, pronunciato forse dopo aver visto la reazione sui mercati, con l'euro volato a 1,14 dollari, il Btp italiano sopra l'1,5% dove non arrivava da maggio 2020, lo spread sul bund che torna a 150: "non date troppo per scontato dei rialzi immediati". E c'è anche una rassicurazione ai Paesi più indebitati come l'Italia, che si sono visti finanziare da Francoforte l'intero disavanzo negli anni della pandemia. Se si allargassero gli spread "dovremo rispondere e abbiamo tutti gli strumenti e l'adeguata flessibilità per farlo". È certo però che, mentre arrivano gli assegni per il Pnrr, l'aria sta cambiando sul fronte monetario.

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