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Pubblicato il
18 mar 2015
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La VII edizione di Milano Unica Cina a Shanghai

Pubblicato il
18 mar 2015

Ha preso il via a Shanghai la VII edizione di Milano Unica Cina, presentata in un incontro stampa a cui, tra gli altri, hanno partecipato: Carlo Calenda, Vice Ministro per lo Sviluppo Economico,  Silvio Albini, Presidente di Milano Unica, Stefano Beltrame, Console Generale d’Italia a Shanghai, e Claudio Pasqualucci, Direttore dell’Ufficio di Shanghai Agenzia ICE, assieme a Silvio Albini e Massimo Mosiello, rispettivamente Presidente e Direttore Generale di Milano Unica.   
 

La VI edizione di Milano Unica Cina


All’ormai tradizionale appuntamento cinese del Salone Italiano del Tessile partecipano 104 aziende del top di gamma tessile-accessori Made in Italy. L’edizione di Marzo 2014 era stata visitata da 3.400 clienti selezionati provenienti dall’intero Far East e da mercati limitrofi come India, Giappone e Australia ma pure da Russia, Stati Uniti e Paesi Scandinavi.
 
Nel 2014 le esportazioni di tessuti verso la Repubblica Popolare Cinese e Honk Kong sono risultate le seconde per importanza dopo la Germania, nonostante il calo cinese (-9,6%) e di Hong Kong (-11,9%) rispetto all’anno precedente. Un risultato frutto della somma algebrica del buon andamento dei tessuti a maglia, contrapposto al risultato negativo dei tessuti di cotone e di lana, sia pettinato sia cardato.

Secondo il recente “China Luxury Report” di Bain Italia: “Il rallentamento a cui abbiamo assistito nelle ultime stagioni, e che nel 2014 ha colpito l’intero mercato del lusso, è da imputarsi principalmente a due cause: 1) la riduzione generale dei consumi in Cina (anche a seguito della politica di moralizzazione del governo cinese sul gifting, ma non solo) 2) il cambiamento delle preferenze di acquisto dei consumatori cinesi che hanno virato su prodotti upper casual e sportswear a discapito del formale/capospalla (impattando quindi soprattutto il settore tessile laniero)”.
 
Per il comparto laniero – continua il rapporto -, tuttavia, le previsioni sono che la decrescita si sia arrestata e che nelle prossime stagioni si possa osservare un export stabile o addirittura un’inversione di tendenza con segno più, soprattutto per quei brand che sapranno offrire prodotti più tecnici per sportswear o adatti per upper casual e/o in generale prodotti alto di gamma fatti in Italia ma ad un ottimo rapporto qualità prezzo (acquistati dai brand cinesi per realizzare i loro prodotti top di gamma potendosi fregiare dell’etichetta Made-in Italy per i tessuti)”.
 
Le prospettive, dunque, restano aperte. La significativa riduzione della differenza di prezzo tra tessuti locali e tessuti italiani offre l’opportunità di ampliare le quote di mercato del tessile italiano. I produttori tessili cinesi stanno, infatti, alzando la gamma e la qualità dei loro prodotti di abbigliamento ma l’aumento del costo del lavoro, l’apprezzamento dello yuan, e gli alti costi legati al rispetto dell’ambiente, variabile, quest’ultima, molto importante per la confezione dell’alto di gamma anche cinese, stanno rendendo più competitivi i prodotti italiani rispetto a quelli locali. 
 
La flessione registrata dalle nostre esportazioni di tessuti - chiarisce Silvio Albini, Presidente di Milano Unica – non solo non ci deve far dimenticare che Cina più Hong Kong sono di gran lunga il nostro secondo mercato di sbocco, ma soprattutto le grandi potenzialità del mercato cinese. La qualità, la ricerca, il servizio offerto dai produttori italiani, inoltre, risultano molto coerenti con lo sviluppo del fashion cinese. Il  gusto italiano, il nostro stile di vita, hanno presa nell’immaginario collettivo locale e su questo dobbiamo essere capaci di far leva. La Cina è un mercato in costante evoluzione, dove i “nuovi” consumatori sono sempre più attenti ai “vecchi” valori: chiedono eccellenza e coerenza della filiera -  il controllo delle materie prime, del processo produttivo, della esclusività del prodotto, della relazione e del servizio al cliente. La classe media continua ad aumentare numericamente, nonostante il Pil cresca “solo” del 7%, e andrà a rappresentare la “nuova normalità” secondo le parole dello stesso governo”.
 
The Economist del 25 gennaio 2014, ha evidenziato il permanere di un’alta propensione all’acquisto dei prodotti di lusso da parte dei cinesi, sia essa esercitata in patria, all’estero o tramite l’e-commerce. la Cina ha infatti superato il Giappone come seconda economia di consumo al mondo con circa 3,3 miliardi di miliardi di dollari di consumi privati, ovvero l’8% del totale mondiale. Una propensione che rappresenta anche un asset indiretto strategico per il tessile italiano che fornisce i prodotti di qualità ai marchi più ricercati della nuova patria del lusso.
 
Questa edizione ci vede particolarmente impegnati - sottolinea Massimo Mosiello, Direttore Generale di Milano Unica – non solo a mantenere alto il livello della qualità dell’offerta e dell’ospitalità della nostra fiera. Negli stessi giorni si terranno a Shanghai le fiere organizzate da Micam e EMI, e tutti assieme dovremo saper declinare al meglio un’immagine coordinata e coerente del sistema made in Italy”.
 
Oggi qui a Shanghai – ha dichiarato il Vice Ministro Carlo Calenda – non portiamo solo la straordinaria varietà dei nostri tessuti, materiali che innovano lo stile e rappresentano una componente essenziale per le collezioni della moda internazionale. Milano Unica Cina da anni è l’esempio di come l’evento fieristico possa rappresentare  un formidabile strumento per esportare l’essenza stessa della nostra manifattura, nella moda come in altri settori: filiere che combinano la ricerca con la tradizione, il know how del territorio con le strategie aziendali su mercati complessi ma dalle potenzialità enormi. È una formula che abbiamo deciso di supportare in maniera importante nell’ambito del nostro Piano di potenziamento dei grandi eventi fieristici – ha sottolineato Calenda – selezionando progetti che valorizzano operazioni di comparto all’estero e sfruttano sinergie tra i poli fieristici. Quest’anno i fondi per il sistema fiere vengono decuplicati rispetto agli anni precedenti, arrivando a 48 milioni di euro, e una parte dei fondi va proprio agli eventi all’estero nel settore moda, soprattutto in Cina e USA. In questi due mercati fondamentali abbiamo deciso di contribuire alle edizioni di Milano Unica.”              
 
“La collaborazione tra Shanghai e Milano è ormai una best practice nel quadro dei rapporti tra l’Italia e la Cina.” ricorda il Console Generale d’Italia a Shanghai, Stefano Beltrame. “Saranno infatti ben tre i padiglioni cinesi all’Expo di Milano, di cui uno della realtà imprenditoriale di Shanghai con le sue più grandi corporates, anche del settore moda, come Bosideng, Ne Tiger, ShangTex. Ritengo fondamentale che le nostre aziende sappiano cogliere di più questo desiderio di internazionalizzazione delle aziende cinesi della moda come sbocco prioritario dei tessuti italiani, nell’alto di gamma ma non solo. Milano Unica è un’iniziativa fondamentale per lo sviluppo delle relazioni bilaterali anche dopo Expo Milano 2015 che, assieme alle altre organizzazioni competenti, come la Camera della Moda, avrà il compito di alimentare ulteriormente la collaborazione in uno dei settori fondamentali, quello tessile-moda.”
 
Tutte le edizioni si sono svolte grazie alla collaborazione fattiva di Agenzia ICE. Claudio Pasqualucci, Direttore dell’Ufficio di Shanghai Agenzia ICE  “quest’anno segna il 50 anniversario  della presenza ICE in Cina; attraverso le tante trasformazione che hanno caratterizzato lo sviluppo socio economico di questo affascinante Paese, i nostri uffici hanno sempre affiancato le aziende italiane nel dialogo con le controparti cinesi reappresentando un valido ponte. La nostra collaborazione con Milano Unica, che negli anni si è sempre più rafforzata in virtù delle caratteristiche proprie dell’iniziativa, è un esempio di virtuosa operazione di Sistema che vede coinvolti partner istituzionali e privati di elevata competenza tecnica, a supporto delle aziende del settore tessile in un mercato  sempre più attento a relazionarsi con l’offerta italiana attraverso le varie forme di collaborazione commerciale o industriale.” sottolinea Pasqualucci.
 
L’edizione italiana di Milano Unica, si svolgerà l’8-10 settembre 2015. E’ nata una staffetta tra Italia e Cina, tra Milano e Shanghai nello specifico, le due città in simbiosi anche tramite l’Expo 2015, l’esposizione mondiale che da Shanghai 2010 si trasferirà a Milano fra pochi mesi.
 
 

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