Pubblicato il
29 set 2014
29 set 2014
La Procura chiede la proroga delle indagini su Miuccia Prada e Patrizio Bertelli
Pubblicato il
29 set 2014
29 set 2014
Secondo "Il Sole 24 Ore", il Fisco italiano starebbe indagando su Miuccia Prada e Patrizio Bertelli per presunta evasione fiscale. La Procura di Milano avrebbe chiesto la proroga delle indagini sulla fondatrice e amministratore delegato del gruppo della moda Prada, che si è quotato in borsa a Hong Kong nel 2011.
Patrizio Bertelli e Miuccia Prada |
L'indagine riguarderebbe l'accuratezza di alcune dichiarazioni fiscali passate. Prada precisa che né la società madre né le sussidiarie sono sotto indagine.
L'inchiesta milanese (spiegava Reuters lo scorso gennaio 2014), trae origine da una contestazione della Agenzia delle Entrate su una presunta elusione fiscale da oltre 400 milioni di euro, in un decennio, da parte di Prada Holding, socio di controllo della maison, che fino a poco fa aveva sede in Olanda.
Secondo l'accusa, il trasferimento della sede della Holding in Olanda avrebbe natura puramente formale, per garantire alla società una tassazione più favorevole.
Alla fine del mese di dicembre 2013, Prada Holding, socio di controllo della casa di moda quotata a Hong Kong, aveva annunciato in una nota di aver riportato le sue attività in Italia.
"L'attività è stata svolta mediante un costante confronto e dialogo con l'Agenzia delle Entrate e ha consentito di definire gli obblighi fiscali conseguenti al rimpatrio della struttura estera avendo a riferimento gli ultimi dieci anni", si legge nella nota diffusa il 20 dicembre 2013.
"La procedura [di 'voluntary disclosure', ndr.] si è sostanziata nella definizione degli obblighi fiscali conseguenti al rimpatrio della struttura estera avendo a riferimento gli ultimi dieci anni. Gli atti di adesione relativi a tale accordo in ragione del superamento delle soglie di rilevanza penale (maggiore imposta accertata superiore a 50.000 euro) sono stati trasmessi d'ufficio alla procura come previsto dalla legge avendo riferimento la fattispecie di omessa o infedele dichiarazione", hanno detto gli avvocati Guido Alleva e Stefano Simontacchi.
Nel luglio 2013 i due stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana erano stati condannati a un anno e otto mesi di reclusione per omessa dichiarazione dei redditi, mentre erano stati assolti 'perché il fatto non sussiste', dal reato di dichiarazione infedele.
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