APCOM
28 nov 2019
La Lombardia valorizza le professioni della moda
APCOM
28 nov 2019
"Nei prossimi anni saranno disponibili in Italia oltre 45 mila posizioni nella moda. Ecco perchè abbiamo pensato di realizzare un video dedicato ai più giovani: potranno trasformare la loro passione in una opportunità concreta di lavoro in un settore che tra commercio, produzione e design coinvolge nella nostra regione con oltre 190 mila addetti per un business di oltre 35 miliardi di euro. Ragazzi, fatevi avanti, il futuro vi aspetta: la Lombardia sarà sempre più di moda". È con questo messaggio che il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l'assessore regionale al Turismo e moda, Lara Magoni, presentano il video per la valorizzazione delle professioni della moda.
L'obiettivo è rendere sempre più attrattive, per i giovani e le loro famiglie, le attività più manuali della moda. Si va dal prototipista al figurinista, dal cartamodellista, al sarto. La campagna di comunicazione realizzata da Regione Lombardia, nata sotto il segno del claim "Le professioni della moda sono di moda", prevede anche una pagina web apposita e l'utilizzo di canali multimediali più in voga tra i giovani: web, social, influencer.
I numeri parlano chiaro: secondo una recente indagine di Altagamma, fondazione cui fanno capo le migliori imprese italiane nei settori moda, design, food, ospitalità e automotive, fra 5 anni mancheranno alle aziende del made in Italy 236 mila addetti specializzati nei settori del fashion e del design, di cui oltre 46 mila nella moda a livello nazionale. Tuttavia, solo il 30% degli studenti italiani sceglie una scuola tecnica e il 15% una scuola professionale.
"In Lombardia”, aggiunge l'assessore Magoni, “il settore della moda è fondamentale per l'economia locale e l'occupazione. In tal senso vogliamo puntare forte sulla formazione dei giovani, avviando un'azione di sensibilizzazione su studenti e famiglie coinvolti nella scelta della scuola da frequentare. L'obiettivo è far conoscere ai ragazzi percorsi di studio tecnici e creativi che li accompagnino verso sbocchi professionali più richiesti dal settore moda, riqualificandoli nell'immaginario collettivo delle famiglie che spesso tendono a sottovalutarli".
Fonte: APCOM