3 mar 2015
La Fashion Week di Milano si rigenera
3 mar 2015
Favorita da un bel tempo insolito per la fine di febbraio, la Fashion Week di Milano dedicata alle collezioni femminili per l'autunno-inverno 2015/16 si è conclusa lunedì con sensazioni positive.
“Meglio del previsto” è l'impressione che è emersa dopo una settimana intensa, percorsa da un'energia insolita, con una nuova ondata di creatori e un rinnovamento in corso all'interno dei grandi marchi italiani. Un ringiovanimento che del resto si poteva percepire anche nelle collezioni, che sembravano indirizzarsi a donne sempre più giovani, quasi delle ragazz(in)e…
Programmata dal 25 febbraio al 2 marzo su sei giorni pieni, contrariamente alla settimana ridotta della stagione passata, questa edizione è apparsa abbastanza equilibrata, con il suo cartellone fatto di 151 collezioni, tra le quali 68 hanno sfilato ufficialmente. A questi défilé si è aggiunta una miriade di altri show fuori calendario e più di 80 presentazioni, senza contare gli innumerevoli eventi collaterali.
“E' stata una settimana eccellente, che si è svolta in un clima di grande ottimismo, in particolare grazie al tasso di cambio tra il dollaro e l'euro, molto favorevole alle aziende italiane, il che ha avuto degli effetti immediati sul nostro mercato”, commenta il presidente della Camera della Moda, Mario Boselli.
«Milano, che solitamente è meno glamour rispetto a Parigi, mi è sembrata più speciale ed internazionale, offrendo proposte più coraggiose, dei capi importanti ed accessori molto più forti. La donna che si delinea per il prossimo inverno è una combattente”, sottolinea Beppe Angiolini, titolare della boutique “Sugar” ad Arezzo. E il buyer conclude: "Siamo lieti di questa atmosfera positiva, ma non pensiamo per questo di raddoppiare il nostro budget!”.
Tra le impressioni raccolte al salone di moda di ricerca White, sono stati soprattutto i compratori italiani ad essersi recati a Milano, con molti buyer internazionali che hanno bypassato il capoluogo lombardo per dirigersi direttamente a Parigi. Altri invece, come i russi, sono molto diminuiti.
Lentamente ma inesorabilmente, la moda femminile si evolve, lasciando da parte eccessi e artifici per andare sempre più verso l'essenzialità. Decorazioni, stampati e fantasie sembrano essere un ricordo. Ad eccezione dei disegni dei tessuti pregiati, come il broccato o i tessuti damascati, o dei ricchi ricami.
In ogni caso, si tratta di una donna pratica e ben ancorata alla realtà quella che si annuncia per il prossimo inverno. Indossa occhiali da vista, scarpe basse e vestiti prima di tutto confortevoli e multiuso, adatti sia di giorno che di notte,
Niente più fronzoli, è finita l'epoca dei completi fru fru e sexy. Spazio alle tinte classiche più sobrie, con il nero come protagonista, o ai monocolore. I total look in un colore solo sono onnipresenti, dalla testa ai piedi, passando per gli accessori.
Lo stile che emerge dalle collezioni è generalmente più austero, basato prima di tutto sul confort, con forme oversize e materie prima calde. Ancora una volta, il filone maschile s'iscrive in questa ottica, ma stavolta non si tratta più di prendere semplicemente in prestito alcuni vestiti dal guardaroba di Lui. E' stato lo stile totalmente maschile, infatti, a invadere le passerelle, nella scelta dei materiali e dei volumi, arrivando fino a portare a un mix dei generi maschile/femminile sempre più radicale.
Tweed, pied de poule, chevron, Principe di Galles... Senza dimenticare il tartan, ancora presente in massa in un certo numero di collezioni. I tessuti del tipico guardaroba maschile sono utilizzati da molti stilisti. Il maxi-cappotto, la giacca lunga, il tailleur pantalone, sono i tre capi imprescindibili, quelli che dovranno figurare nel nuovo guardaroba invernale.
Gucci, che ha rappresentato uno dei punti forti di questa settimana, col debutto del nuovo direttore creativo Alessandro Michele, ha lanciato questo “movimento” il primo giorno delle sfilate, spingendo il discorso all'estremo con una donna androgina e un guardaroba decisamente unisex. Confermando, in questo modo, la tendenza emersa nello scorso gennaio alla Fashion Week maschile di un mix sempre più marcato tra i due sessi. Giorgio Armani, per esempio, ha dedicato tutta la sua collezione al pantalone.
Questo stile maschile, da un lato rinforza la decisa personalità della donna del nuovo millennio, dall'altro le serve come baluardo e “cuscinetto”. Volumi più ampi e lunghezze (le gonne dritte o a pannello che scendono fino alla caviglia sono dappertutto) non servono solo a sembrare più forte.
Cosa c'è di meglio di un cappotto sproporzionato per proteggersi dal grande freddo… ma anche dalle avversità? Il collo, per esempio, di solito è nascosto da colletti alti o da nodi alla Robespierre. Le braccia sono invece coperte da lunghi guanti. Anche le gambe si sottraggono alla vista, intrappolate in interminabili cuissardes.
Questo desiderio di protezione si traduce anche in un certo stile cocooning, che sembra invadere le collezioni. Così, si sono visti piumini gonfiati alla Bibendum, duvet trapuntati, e soprattutto comodi sandali/ciabatte impellicciati, che si preannunciano come la vera hit dell'inverno 2015/16.
Altro paradosso, e non certo dei meno importanti: la rinascita del colore rosa, simbolo di una femminilità che si credeva dimenticata...
Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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