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Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
15 feb 2023
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LVMH lancia un premio per valorizzare gli artigiani italiani a rischio d’estinzione

Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
15 feb 2023

Nonostante il grande interesse per il fatto a mano, l'artigianato italiano è in difficoltà e molte delle sue specializzazioni rischiano di estinguersi, per mancanza di cambio generazionale. Nel tentativo di frenare questa tendenza e accendere i riflettori su questo patrimonio vivente spesso trascurato, il polo dei Métiers d'excellence di LVMH si è unito a Fendi, di proprietà del gruppo francese del lusso, alla Camera della moda italiana (CNMI) e a Confartigianato, l'associazione che riunisce le imprese artigiane italiane, per creare il "Prix Maestri d'Eccellenza".


Un artigiano della Stamperia Pascucci 1826, che ha collaborato con la griffe romana - Fendi


Il concorso mira a premiare ogni anno un artigiano o un imprenditore, attivo da almeno cinque anni in uno dei mestieri legati alla moda e all'artigianato e che si è distinto per la sua creatività.
 
Sono state create tre categorie: il premio Maestro artigiano d’eccellenza, il premio Maestro di innovazione d’eccellenza e il premio Maestro artigiano emergente d’eccellenza. Le iscrizioni sono aperte fino alla mezzanotte del 14 maggio sul sito dedicato (youandme.lvmh.it/maestri-deccellenza). È possibile competere in una sola categoria.

Entro la fine di luglio verranno selezionati nove finalisti. I vincitori saranno annunciati a Milano a settembre e ognuno di loro riceverà 10.000 euro da investire nella propria attività. Oltre alla visibilità mediatica, i vincitori beneficeranno inoltre di sessioni di mentoring organizzate dagli esperti di Fendi.
 
"Attraverso questo progetto, abbiamo tre obiettivi. Desideriamo innanzitutto trasmettere questi savoir-faire attirando l'attenzione delle giovani generazioni, poi promuovere le persone che ci sono dietro e le loro competenze e, infine, rivelare al mondo la bellezza dell'artigianato italiano, dimostrando che è moderno, attuale e che può piacere ai giovani", riassume Alexandre Boquel, direttore dello sviluppo dei Métiers d’excellence di LVMH.
 
In Francia, il numero uno mondiale del lusso ha lanciato un concorso simile nel 2021 con la rivista Elle: il Prix des Artisanes. Ma è nello Stivale che si concentra gran parte della produzione delle maison del gruppo, che si avvalgono dell'eccezionale tessuto imprenditoriale, dal tessile alla pelletteria passando per la gioielleria, che ha saputo preservare in parte il made in Italy nonostante le crisi e il calo di interesse per questi mestieri.


Fendi ha chiesto a degli artigiani italiani di reinterpretare la sua borsa Baguette - Fendi


LVMH investe quasi 100 milioni di euro all'anno in Italia, impiegando 13.300 persone, di cui 7.000 artigiani, in 31 stabilimenti e 258 negozi, facendone lavorare altri 200.000 attraverso la sua rete di 5.000 fornitori e sub-fornitori.
 
“Il problema è che pochissimi studenti si orientano verso una formazione tecnica, perché questi mestieri sono svalutati ai loro occhi e a quelli dei loro genitori. Questo non basta assolutamente per soddisfare le esigenze del settore del lusso”, sottolinea il CEO di Fendi, Serge Brunschwig, riconoscendo altresì che un'iniziativa come quella di questo nuovo premio "è una goccia nell'oceano per cercare di far conoscere meglio la realtà di queste professioni oggi ben pagate".
 
Carenza di artigiani
 
Secondo le stime di Confartigianato, nel 2023 in Italia mancheranno alla filiera 43.700 artigiani. Da parte sua, la Camera della Moda Italiana stima che entro tre anni mancheranno 90.000 persone per sostituire gli artigiani che andranno in pensione e ricoprire le nuove posizioni richieste dall'industria della moda.
 
"Ad esempio, ci mancano 300 risorse per completare l'organico del nostro nuovo stabilimento in Toscana. Come gruppo possiamo investire in formazione e colmare facilmente questo deficit. Ma i nostri stabilimenti non coprono tutte le nostre esigenze. Per le borse, siamo al 30% di produzione interna, il restante 70% lo fornisce la nostra filiera, cioè Pmi che non hanno necessariamente mezzi come i nostri per investire in formazione", sottolinea ancora il CEO di Fendi.
 
 In quest’ottica, LVMH, che conta ben 280 professioni nella sua galassia, ha creato nel 2014 il suo Institut des métiers d’excellence (IME). Rafforzato nel 2017 con una filiale in Italia e diversi programmi internazionali, è oggi presente in sette Paesi e dispone di 42 corsi di formazione sul savoir-faire realizzati in partnership con scuole specializzate. Di recente è stata lanciato un percorso di formazione in gioielleria negli Stati Uniti con Tiffany & Co, un corso sul cognac e due programmi di formazione nella regione di Lione in gioielleria e pelletteria.
 
Parallelamente, il gruppo ha lanciato l'iniziativa "Les Virtuoses" per stimolare internamente i propri talenti e il progetto "You and me", un salone di orientamento e reclutamento dei mestieri di eccellenza di LVMH, che ogni anno parte in tournée in Francia e in Italia.

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