Prima passerella milanese, dopo il debutto al Pitti lo scorso giugno, per l'uomo disegnato da Marco de Vincenzo, che porta nell'abbigliamento maschile i codici del suo stile, ma con un occhio più attento al possibile.

"Qui c'è una maggiore attenzione nel moderare ideale e reale perché”, spiega il designer, “da uomo mi chiedo di più se un capo lo posso indossare".

Questo non vuol dire banalizzare tutto, ma portare avanti le proprie ossessioni stilistiche senza perdere il senso della realtà: così il cappotto di loden più classico, il pantalone da uomo e il maglioncino sono plissettati come piace allo stilista siciliano, che arriccia la manica del trench impeccabile, spalma di una rete metallica il kilt più tradizionale, accende di bagliori di lurex il completo degrade', mette il fiocco alla martingala del blazer e alla camicia da portare con il cardigan vaporoso. E che insieme al completo di boucle' tartan che ingigantisce un classico del guardaroba femminile, manda in passerella la borsa con una delle foto più iconiche di Man Ray, riprodotta con un ricamo di perline.