L’isola assolata di Chanel
La sfilata migliore e un sontuoso spettacolo sono stati offerti da Chanel a Parigi: una vasta platea ha potuto assistere a un altro vero momento di moda martedì 2 ottobre, con un’elegiaca rappresentazione dell’estate.
La maggior parte dei 2.679 invitati avevano già perso da un po’ la loro abbronzatura estiva, ma si sono sentiti di nuovo in vacanza di fronte all’incredibile allestimento di Chanel, installato nello spazio espositivo più grandioso del mondo, il Grand Palais, dove la maison ha ricreato una spiaggia lunga 80 metri, con un macchinario nascosto per riprodurre le onde e un immenso cielo azzurro come sfondo. Le prime modelle hanno sfilato a piedi nudi sulla riva e poi su un pontile sbiadito dal sole, di fronte a un pubblico appollaiato su sedie da spiaggia pieghevoli in legno.
L’allestimento si è ispirato al luogo di villeggiatura del Direttore Creativo di Chanel, Karl Lagerfeld, sull’isola tedesca di Sylt, nella parte orientale del Mare del Nord, conosciuta per le sue spiagge interminabili e per il suo paesaggio in continua trasformazione. Il che rappresenta un’esigenza nel mondo della moda.
L’ottimismo era palpabile in questa sfilata assolata, dal look di apertura indossato dalla voluttuosa top model olandese Luna Bijl, in tailleur bianco in crêpe dal mood tecnico, con bordi neri e una zip sul davanti, indossato con guanti in pelle nera e una borsa Chanel in pelle matelassé.
Karl ha abbinato giacche con risvolti in tweed sabbia, corallo o del colore del tramonto con leggings, tuniche svasate o abiti a balze color menta o rosa, con una nuova stampa a ombrelloni e sdraio, piena di gioia di vivere.
Raramente prima si era visto così tanto il nome Chanel sugli abiti: da Kaïa Gerber, in camicia militare in cotone bianco, con la scritta CHA su una tasca e NEL sull’altra, alle scritte in cristalli su cinture destrutturate, o ancora sui caschetti da fantino in rafia. Il logo della doppia C compariva inoltre su sandali col tacco in plexiglas trasparente, o ancora su braccialetti e collane.
Come colonna sonora, “L’amour à la plage” de Niagara, e, per il finale, con tutte le modelle che sfilavano con le scarpe in mano, “Marcia Baila” di Rita Mitsouko.
Da una finta capanna balinese in paglia e foglie di palma, Karl è venuto a salutare per la seconda stagione consecutiva con il suo braccio destro, Virginie Viard, agitando la mano e inclinandosi leggermente di fronte all’ovazione del pubblico. È una giornata importante e Lagerfeld è già pronto per il seguito: questa sera la griffe festeggerà infatti la nuova partnership con Kaïa Gerber, nella sede di Saint-Germain.
Situata in un punto sempre battuto dai venti in pieno Mare del Nord, l’isola di Sylt vede la sua superficie diminuire costantemente, con ogni tempesta che erode un po’ di terreno. Una situazione ben rappresentata dall’allestimento della sfilata, che sarà smontato ed eliminato nel giro di 48 ore. Attento all’ambiente, Chanel ha fatto ricorso alle norme ISO 14001 per prelevare da una cava vicino a Parigi la sabbia, che sarà riutilizzata nei cantieri edili in città. E aspettatevi di rivedere anche le panchine in qualche altro evento in boutique: Chanel è ormai vicina ai 10 miliardi di euro, ma ricicla sempre i suoi allestimenti.
Dopo la sfilata, il pubblico non aveva voglia di andarsene, tanto l’ambiente era affascinante. Un’ora dopo che le modelle avevano lasciato la spiaggia, della star del K-pop, dei clienti privati cinesi, delle “it girl” francesi, dei giornalisti di moda dagli occhi brillanti, dei giovani pubblicitari e persino Pharrell Williams, posavano ancora per essere fotografati sull’isola assolata di Chanel.
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