Pubblicato il
8 gen 2009
8 gen 2009
L’industria tessile pakistana in grande difficoltà
Pubblicato il
8 gen 2009
8 gen 2009
Per protestare contro la politica energetica del paese che nuocerebbe gravemente al buon funzionamento delle fabbriche, la principale associazione tessile del Pakistan minaccia di cessare tutte le attività.
Fabbrica a Karachi (Pakistan). Foto: AFP |
In effetti venerdi 2 gennaio, la potente associazione “All Pakistan Textile Mills Association” ha convocato un’assemblea generale straordinaria rivolta all’insieme dei suoi uffici regionali nel paese. Riunioni con un’unica parola d’ordine: la chiusura immediata delle fabbriche tessili del paese.”.
E’ un dato di fatto che l’industria tessile pakistana attraversi gravi difficoltà. Causa, la scarsità di elettricità e di gas oltre al loro prezzo elevato a dispetto della forte diminuzione del prezzo del petrolio e del gas naturale. Problemi energetici ai quali si aggiungono gravi difficoltà finanziarie.
“Il principale problema bancario del paese è legato ai tassi d’interesse alti. Il tasso di sconto, fissato dalla Banca di stato del Pakistan, è del 15%, al quale si aggiunga dal 3 al 5% fatturato dalla banca, per un totale dal 18 al 20%, mentre la maggior parte dei paesi abbassano i loro per arginare la recessione”, sottolinea Javaid Siddigi, vice presidente del “All Pakistan Textile Mills Association” e direttore della CCI Textiles, al Women’s Wear Daily.
Così il Pakistan, secondo fornitore degli Stati Uniti nel settore tessile e dell’abbigliamento, ha visto ridurre dell’8,3% le sue esportazioni nel corso di questi ultimi dieci mesi (esercizio chiuso il 31 ottobre scorso). Questo, quando paesi come l’India e il Vietnam hanno ridotto lo scarto e la Cina mantiene la sua potenza. Le previsioni più pessimistiche parlano di milioni di lavoratori che rischiano di ritrovarsi senza lavoro.
Elena Passeri (Fonte: S. Ahssen)
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