L’industria tessile europea chiede supporto alla UE per la ripresa
In occasione degli "Industry Days" dell’Unione Europea, la confederazione della filiera tessile Euratex ha lanciato un appello alla Commissione e agli Stati membri affinché mettano in atto una serie di misure volte a supportare il settore nella sua fase di ripresa.
In particolare, Euratex chiede alle autorità di vigilare sulla concorrenza sleale proveniente dai Paesi a basso costo e sollecita alla UE di migliorare i propri standard sociali e ambientali, tra i più restrittivi. Auspica anche un supporto alle piccole strutture nella loro transizione verso l’innovazione digitale e responsabile, in modo da creare un’alternativa locale alle importazioni. Infine, focus sulla tematica della circolarità, che secondo Euratex la UE dovrebbe affrontare rapidamente, prima che in consumatori perdano interesse in merito.
Non sorprende che fra i temi menzionati ci sia la formazione, in un settore in cui l'invecchiamento della manodopera tessile deve essere compensato da un aumento di formazione avanzata, in particolare tramite percorsi formativi permanenti, scambi Erasmus+ o attraverso il programma di scambio di competenze “Pact for Skills Initiative”. Diverse opzioni che potrebbero attirare nuove generazioni di specialisti del tessile e stilisti.
I legislatori europei sono inoltre chiamati a una maggiore coerenza tra le varie regole comunitarie, tra cui il Green Deal, la strategia per i prodotti chimici sostenibili, o la strategia industriale della UE per rafforzare la produzione europea.
"La futura 'Textile Strategy for Textile' rappresenta un'enorme opportunità per il settore e i decisori politici per sviluppare una visione lungimirante. Se l'Europa perde questa occasione, rischia di perdere uno dei suoi ecosistemi essenziali. Troppi settori saranno interessati da tale perdita, perché i tessuti sono ovunque, dall'auto alla strada dove camminiamo", sottolinea in un comunicato stampa l'Amministratore Delegato di Euratex, Dirk Vantyghem.
Euratex rappresenta un comparto tessile/abbigliamento europeo composto da quasi 160.000 realtà, principalmente di piccole dimensioni, che generano 162 miliardi di euro. Il settore vende il 38% all’estero, per un valore di circa 61 miiardi di euro, e impiega 1,5 milioni di persone nei paesi della UE.
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