Ansa
2 apr 2020
L'Europa mobilita 2.770 miliardi contro la crisi
Ansa
2 apr 2020
L'Unione Europea ha mobilitato 2.770 miliardi di euro per fronteggiare l'emergenza coronavirus. È la più ampia risposta finanziaria ad una crisi europea mai data nella storia. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen.
Per aiutare i Paesi più colpiti dal coronavirus, come Spagna e Italia, la Commissione europea conferma la proposta di un fondo anti-disoccupazione SURE, "che potrà mobilitare 100 miliardi di crediti, sulla base di garanzie messe a disposizione dagli Stati membri, per 25 miliardi. L'iniziativa sarà presentata all'Eurogruppo e confido che sarà adottata velocemente", ha ribadito la Von der Leyen, presentando un pacchetto di misure solidali.
“Oggi l'Europa si mobilita al fianco dell'Italia, ma va riconosciuto che nei primi giorni della crisi, di fronte al bisogno di una risposta comune, in troppi”, ha sottolineato, “hanno pensato solo ai problemi di casa propria”. “Quello passato”, osserva, “è stato un comportamento dannoso e che poteva essere evitato, ma ora l'Europa ha cambiato passo. Sento che molti invocano un nuovo piano Marshall. Il budget dell'Unione dovrebbe essere il nostro piano Marshall”.
“La UE deve usare tutti gli strumenti. Attivando il MES senza stigma e con condizionalità light, cosa che dovremmo essere in grado di decidere all'Eurogruppo", commenta il Ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire. “Ma oltre alla risposta immediata che comprende anche BEI e schema anti-disoccupazione, dobbiamo riflettere su strumenti a lungo termine, dobbiamo mettere insieme risorse, perciò la Francia ha proposto di creare un fondo temporaneo che emette bond garantiti dagli Stati".
"Non dobbiamo esitare a ricorrere a strumenti straordinari per accompagnare il rilancio anche industriale dopo la crisi, la proposta 'Sure' è un ottimo esempio degli interventi di cui abbiamo bisogno". Così il commissario europeo al mercato interno, Thierry Breton. "L'impatto del coronavirus sulle nostre economie sarà enorme e dobbiamo pensare anche al dopo, quando il mondo sarà molto diverso", ha aggiunto Breton, sottolineando che "l'Europa ha imparato molto dalla crisi del 2008 e alla fine ci sarà solamente una parola che dovremo ricordare: solidarietà"
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