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Adnkronos
Pubblicato il
30 gen 2012
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L'anoressia nasce dall'invidia del successo e non della magrezza

Di
Adnkronos
Pubblicato il
30 gen 2012

Incoraggiare le modelle che solcano le passerelle di alta moda a prendere peso potrebbe non bastare per sconfiggere l'anoressia. I messaggi veicolati dai media che influenzano maggiormente le ragazze e le spingono a smettere di mangiare per dimagrire non sono, infatti, quelli legati alla magrezza, bensì al successo di una persona, qualsiasi sia il suo peso. Lo ha rivelato uno studio recentemente apparso sulla rivista "Evolution and Human Behavior".


La famosa pubblicità-scandalo anti-anoressia di qualche anno fa con la modella-simbolo di questa lotta Isabelle Caro (poi scomparsa a causa di questa malattia nel novembre 2010) fotografata da Oliviero Toscani.

Riviste patinate, trasmissioni televisive di gossip, magazine di moda: sono i principali veicoli di informazioni potenzialmente nocive per le ragazzine in cerca di un'identità. Lo psicologo Norman Li, della Singapore Management University, e il suo team hanno voluto indagare meglio questo fenomeno, per capire quale sia la vera natura dei messaggi pericolosi che arrivano ogni giorno alle giovani attraverso i media. Per farlo, hanno mostrato a un gruppo di 841 volontarie reclutate ad Austin, in Texas (USA), alcune fotografie accompagnate dalla descrizione dei personaggi che ritraevano.

Dai risultati è emerso che le donne appaiono meno felici e più esposte al rischio di anoressia quando si trovano davanti a foto di coetanee di successo. Questo nonostante il fatto che i ritratti avessero come soggetti donne dello stesso peso medio e giudicate come ugualmente attraenti da un campione precedente.

L'effetto - rilevano gli esperti - non vale nei maschi eterosessuali, ma si ritrova fra gli omosessuali, anche se non nelle donne lesbiche: anche gli uomini gay tendono dunque a ridurre la quantità di cibo assunto dopo aver visto foto di coetanei che considerano più 'competitivi'.

Li è convinto che questo comportamento abbia un'origine legata all'evoluzione della specie umana: "poiché le popolazioni occidentali tendono a ingrassare sempre di più, soprattutto con l'età, si è iniziato a considerare la magrezza come sinonimo di giovinezza e attrattività e come caratteristica che in generale regala un vantaggio. I media che mostrano donne eccessivamente magre mandano dunque il nostro istinto 'competitivo' in tilt".

Ma se leggere le riviste di gossip o di moda fa soffrire le donne, perchè continuano a farlo? Per lo psicologo "in generale si potrebbe anche considerare un comportamento 'sano', perché in questo modo si scatena una competizione naturale. Il problema è che oggi le riviste sono troppe e mostrano personaggi eccessivamente distanti dalla realtà quotidiana delle persone normali. La presenza dei Vip su tutte le copertine ci mostra i nostri standard di successo come altamente inadeguati, con un effetto psicologico nocivo".

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