L’Alta Moda, più movimentata che mai, prende il via questo weekend
Pierre Bergé, il compagno di Yves Saint Laurent morto lo scorso autunno, si starà rivoltando nella tomba. Da quando Yves si è ritirato nel 2002, ha passato il decennio successivo a predire la morte della Haute Couture, che invece raramente è sembrata più in buona salute di oggi.

Questo weekend, la stagione per l’autunno-inverno 2018/19 apre per cinque giorni presentando i vestiti più elevati e raffinati della moda, con migliaia di clienti che volano su jet privati per raggiungere il loro couturier preferito. Inoltre, la settimana dell’Alta Moda continua ad agire come un potente magnete, spingendo tutti i tipi di marchi di tendenza e talenti nascenti ad organizzare eventi a Parigi. La stagione celebrerà anche il 150° anniversario della Fédération de la Haute Couture et de la Mode (FHCM), l’organo di governo della moda francese, un'organizzazione che affonda le proprie radici nell’anno 1868, quando il padre della Haute Couture Charles Frederick Worth vestiva l'imperatrice Eugenia.
Nel calendario ufficiale appaiono 35 sfilate d’alta moda in passerella (anche se due marchi faranno un doppio show – Chanel e Giorgio Armani Privé). C’è quasi lo stesso numero di show fuori programma in ambasciate, hotel all’ultimo grido, edifici di classe e numerosi palazzi privati. Si potrebbe obiettare che in realtà solo una manciata di case di moda possa vantare un numero davvero significativo di clienti d’Alta Moda. Si tratta delle magnifiche sette Givenchy, Christian Dior, Chanel, Giorgio Armani, Elie Saab, Jean Paul Gaultier e Valentino. Il primo di questi grandi nomi è Givenchy, che sfila negli Archives Nationales nel Marais, sebbene il calendario parta effettivamente domenica mattina con RVDK, la collezione Couture dell’olandese Ronald van der Kemp, a sottolineare quanto Parigi sia un grande hub della moda internazionale.
Detto questo, il momento più originale di domenica sarà il debutto di L’Atelier, la nuova collezione della firma Sonia Rykiel, all'interno del Cour du Mûrier dell'Università delle Belle Arti, che prende il nome dall'antico gelso che vi si trova al centro.
Tuttavia, decine di giornalisti saranno impegnati già la sera prima. L’abilità della Settimana dell’Alta Moda di Parigi di attrarre miriadi di brand rimane notevole. La stagione si apre effettivamente il sabato sera con la sfilata della cruise collection, seguita da una cena, di Miu Miu dentro all’Hôtel Régina, un albergo classico dove sono stati girati ben 14 film.
Tutto il mondo è un palcoscenico, tutti gli uomini e le donne sono solo dei giocatori; ma nessun teatro della moda è più internazionale della Haute Couture: domenica ci sono Agonovich, di Nana Agonovich (nata a Belgrado) e Brooke Taylor (nata a Monte Carlo); lunedì, Gyunel, un azero che risiede a Londra; martedì, Ulyana Sergeenko (russa nata in Kazakistan) e mercoledì, Galia Lahav (una russa che vive a Tel Aviv).
E, nessuna stagione della Couture è completa senza un'apparizione di Vetements, il dirompente marchio con sede a Ginevra e acclamato a Parigi, creato dal designer georgiano Demna Gvasalia. Il suo show è programmato per domenica; il suo invito è in pan di zenzero di Lebkuchenherzen.
Ci sono però da rilevare anche alcune defezioni: come A.F. Vandevorst. Il marchio belga salta la Couture per sfilare alla stagione del prêt-à-porter parigino in settembre. Mentre dopo essere arrivati in pompa magna dall'America un anno fa, sia Proenza Schouler che Rodarte si sono ritirati nuovamente a New York.
In uno stesso momento, alle 14:30 di domenica, ci saranno non uno, ma ben tre show fuori calendario: Eva Minge dalla Polonia; il marchio streetwear ANDI.KP, e Hermès, che svelerà la sua ultima pre-collezione all’interno del suo storico flagship su Faubourg St Honoré.
I visitatori di Parigi vorranno anche poter ammirare mostre importanti da “Margiela/Gallliera 1989-2009” al Palais Galliera a “L’alchimie secrète d’une collection”, l'ultimo show messo in scena dalla Alaïa Foundation.

La stagione sarà anche testimone di un altro défilé di Fendi, sebbene ribattezzato Fendi Couture, invece che il più limitante Fendi Fourrure, che significa solo pellicce. La casa italiana sta anche cambiando location, dal Théâtre de l’Avenue Montaigne al Palais Brongniart, l’ex Borsa di Parigi. Cosa che, considerando il cartellino del prezzo per alcune delle pellicce vendute da Fendi, sembrerebbe avere un senso. Fendi è uno dei cinque membri corrispondenti, insieme a Giorgio Armani Privé, Elie Saab, Victor & Rolf e Valentino, approvati dalla FHCM.
Come è tradizione ogni luglio, la FHCM celebrerà la stagione con una festa per le “persone che contano” dentro al Petit Palais mercoledì sera. Anche se la settimana ha un ultimo giorno dedicato a un'altra industria dominata da Parigi, l’alta gioielleria. A Place Vendôme, scelta come fulcro, dieci marchi presenteranno le loro ultime idee, tra i quali Boucheron, Chopard, De Beers, Dior Joaillerie e Louis Vuitton. E, ancora una volta, quasi il doppio di ambiziosi gioiellieri ha spedito inviti alle presentazioni rivali.
In breve, quella della Couture rimane la stagione più attraente dell’universo della moda. Ironicamente, il marchio più famoso tra gli assenti è proprio Yves Saint Laurent, che non ha più realizzato uno show d’Alta Moda dal 2005, l’unico e solo défilé di questo tipo per la firma francese ideato da Hedi Slimane. Qualcuno doveva dimostrare che Bergé aveva ragione.
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