L'alta moda italiana vira verso la demi couture

L'alta moda cerca di sopravvivere alla crisi trovando altre strade, aprendosi a nuove linee di sartoria ready to wear. Il primo a far sapere di aver pensato ad una nuova linea di prêt-à-porter è Renato Balestra, che mentre presenta la nuova collezione di alta moda ispirata ai colori delle piume dell'Uccello del Paradiso, scalda i motori per ufficializzare la nuova collezione, a base di abiti da cocktail e da sera, perfettamente tagliati dalle sue sarte, in colori basici come il bianco e il nero, ma anche in Blu Balestra. I prezzi ovviamente sono abbordabili.

Jamal Taslaq, stilista palestinese che vive e lavora a Roma da tanti anni, lancia durante le sfilate di AltaRoma, la sua nuova linea di prêt-à-couture, progetto che arriva naturalmente dopo l'apertura a luglio della sua prima boutique dietro Via Veneto.

Intanto sfilano abiti prevalentemente in bianco e nero, ricami di note musicali e spartiti, 20 outfit della nuova linea tra giacche, pantaloni, camicie, gonne ed abiti corti. La gran soirée è rappresenta dalla linea di alta moda, arriva nella seconda parte del defilé. Sono ovviamente abiti in tessuti preziosi come cadi, crèpe, chiffon, georgette e sete stampate, costruiti con le tecniche dell'alta sartoria, a base di tagli precisi, giochi d'intarsi, ricami e drappeggi. I colori: bianco nero, grigio, nero, blu e rosa pallido. La distribuzione della nuova linea di prêt-à-couture firmata Taslaq (è sempre un ready to wear) avverrà oltre che nella sua boutique di Roma, in alcuni department store selezionati tra Europa, Stati Uniti e Medio Oriente.

Infine, Sarli lancia la sua nuova linea di prêt-à-porter e apre addirittura uno showroom a Milano. Lo ha deciso il socio di maggioranza della proprietà del marchio, la Vanitex S.r.l., di Massimo Anselmi (ora è l'AD di Sarli Couture e proprietario del 67,3%), a cui fa capo l'azienda di Arezzo produttrice delle calzature da qualche anno abbinate alla collezioni Sarli. Intanto l'alta moda di Sarli vira inevitabilmente verso un certo minimalismo che fa pensare ad una grande trasformazione del marchio, che ha perso il suo fondatore, il couturier Fausto Sarli, tre anni fa.