10 set 2021
L’abruzzese Hygraner brevetta il primo tessuto meltblown al grafene
10 set 2021
La startup abruzzese Hygraner, fondata nel 2016 dall'ingegnera Graziella Di Filippo, ha realizzato e brevettato il primo tessuto in microfibra meltblown prodotto utilizzando grafene green, proveniente da processi che prevedono l’uso di scarti della produzione agricola. Il tessuto è particolarmente adatto per la realizzazione di DPI antivirali, in grado di contrastare la diffusione del Covid 19, e giunto a fine vita può essere riciclato per la realizzazione di numerosi prodotti legati, ad esempio, al settore della filtrazione.
“L’innovazione brevettata risiede nell’aver industrializzato per la prima volta la produzione di un tessuto meltblown in cui le fibre sono costituite interamente da un polimero e da grafene funzionalizzato, in grado di arrestare la proliferazione del virus e di ossidarne le componenti cellulari, ‘spegnendone’ ogni attività”, spiega l’azienda. La definizione meltblown sta a indicare che il tessuto è realizzato interamente da fibre costituite da polimeri e grafene funzionalizzato, a differenza della maggior parte delle proposte simili già in circolazione, che presentano il grafene soltanto in superficie. Con questa nuova metodologia di produzione, le proprietà antivirali del tessuto non decadono nel tempo, nemmeno dopo l’utilizzo, ripetuti lavaggi o altri trattamenti consentiti.
Il tessuto di microfibra di grafene è in grado di bloccare i virus in entrata e riesce, già al primo contatto, ad annientarli in parte; circa il 70-80% dei virus cessa ogni tipo di attività dopo soli 30 secondi, circa l’85-90% dopo due ore.
Hygraner opera in diversi settori: tessile (50% della produzione) con la fornitura di fibre e tessuti; plastica e gomma (10% della produzione) con resine termoplastiche e termoindurenti; nautica (5%) con fornitura di resine termoindurenti e film; automotive (5%) con materiali compositi in fibra di carbonio e materiali filtranti; attrezzature sportive (5%) con fornitura di materiale in fibra di carbonio pre-impegnata (10%).
La produzione, ecologicamente sostenibile, è basata sull'utilizzo di materiali di riciclo, non tossici e non nocivi alla salute, come gli scarti cellulosici dell'industria cartaria e quella agricola. Il processo si basa inoltre sui concetti di circolarità, riduzione dei costi di produzione del grafene e derivati e sulla rigenerazione dei materiali.
La società, che realizza l’80% del proprio fatturato in Italia, quest'anno ha quadruplicato il proprio giro d’affari rispetto al 2020.
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