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Adnkronos
Pubblicato il
19 dic 2012
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L'Olanda dice 'no' alle pellicce: messo al bando ogni allevamento di animali

Di
Adnkronos
Pubblicato il
19 dic 2012

Dopo un percorso di 7 anni voluto dall'associazione animalista olandese 'Bont Voor Dieren', il Senato dell'Aia approva la legge che mette al bando ogni allevamento di animali per la produzione di pellicce.

Foto: Adnkronos

La votazione è avvenuta il 18 dicembre con approvazione a grande maggioranza. Il divieto olandese diventerà effettivo a partire dal primo gennaio 2024, concedendo così 10 anni di tempo per smantellare i 159 allevamenti di visoni che ogni anno utilizzano circa 6 milioni di animali.

Per la riconversione degli allevamenti in altro tipo di attività agricola il Governo accantonerà annualmente 2 milioni di euro, sino a mettere a disposizione degli allevatori un totale di 28 milioni di euro. Il divieto dell'Olanda, secondo produttore europeo di pellicce di visone, si somma ai divieti già approvati in Austria, Inghilterra, Irlanda del Nord, Scozia, Croazia e Bosnia. E anche la Danimarca, che oggi è il primo paese europeo produttore di pelli di visone (oltre che di chinchilla e volpi) ha detto basta all'allevamento di animali per la produzione di pellicce, a partire dal 2024. Lo annuncia la Lav, lega antivivisezione.

"Ora è necessario che anche l'Italia, primo Paese europeo a vietare il commercio di pellicce di cane e di gatto, nonché Paese guida per il bando europeo alle pellicce di foca, prosegua in questo percorso, approvando quanto prima la proposta legislativa predisposta dalla Lav e già depositata alla Camera e al Senato nella legislatura uscente", dichiara Simone Pavesi, responsabile campagna pellicce della Lav. "Se lo ha fatto l'Olanda e soprattutto per ragioni etiche, il secondo Paese europeo per produzione di pelliccia di visone, con 6 milioni di animali allevati ogni anno in 159 allevamenti, allora l'Italia con i suoi 10 allevamenti e 150mila animali condannati non può essere da meno", aggiunge.

Un risultato importante, quello olandese, cui non è mancato il contributo della Lav, membro della coalizione internazionale 'Fur Free Alliance', che riunisce circa 40 organizzazioni nel mondo impegnate contro lo sfruttamento degli animali per la produzione di pellicce. L'Olanda aveva già vietato nel 1995 e nel 1998 l'allevamento di volpi e di chinchilla per la produzione di pellicce, anche in quel caso con dieci anni di tempo per lo smantellamento delle strutture, ma senza alcun incentivo economico; con questo ulteriore provvedimento si mette la parola fine ad una attività ritenuta non necessaria ed ingiusta dal 93% degli olandesi.

"Un'inchiesta del ministero delle Politiche Agricole condotta all'inizio di quest'anno ha dimostrato che solo il 7% degli olandesi approva l'uccisione degli animali per la loro pelliccia. Il divieto di allevare visoni, quindi, è solo il logico passo che segue il divieto di pellicce di cane, gatto e foca", dichiara Nicole van Gemert, direttore di Bont Voor Dieren.

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