L’Occitane, che sta per riorganizzarsi, contiene l’impatto della crisi grazie all'Asia
Di fronte alla crisi sanitaria globale, il gruppo cosmetico francese L’Occitane (L’Occitane en Provence, Melvita, Erborian…) ha annunciato ai primi di ottobre l'attuazione di un piano di riorganizzazione che prevede l'eliminazione di circa 300 posti di lavoro sui 9.000 che il gruppo conta nel mondo. In Francia, su 1.500 posti di lavoro, quasi 90 sono minacciati: per la stragrande maggioranza si tratta di posizioni amministrative in sede.
Disponendo di una rete globale di 1.569 negozi gestiti direttamente, il gruppo di cosmetici è stato fortemente colpito dalla crisi e dal lockdown e così ora deve accelerare la propria strategia digitale. Infatti, nel primo trimestre dell’esercizio 2020/21, che copre il periodo da aprile a giugno, il gruppo ha visto diminuire le vendite del 22,2%.
Tuttavia, nel secondo trimestre la situazione sembra migliorare. Tra luglio e settembre, le vendite di L’Occitane, quotato alla Borsa di Hong Kong, hanno rallentato del 4,5%, a 342,4 milioni di euro. La Cina, Taiwan e la Russia registrano crescite rispettive del 34,5%, 18,8% e 11,9% mentre in Francia, nel medesimo periodo, le vendite di L’Occitane sono state pari a 21,8 milioni di euro, in discesa del 12,3%.
Nei primi sei mesi d’esercizio, il gruppo ha registrato vendite per 616,6 milioni di euro, in diminuzione del 13,1%. L’attività online della società, che include sia il proprio e-commerce, che i partner web e i marketplace, è cresciuta dell’80,8%, rappresentando ormai il 40,7% delle vendite nette del gruppo.
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