AFP
Gianluca Bolelli
22 ott 2020
Kidiliz: interesse da oltre venti società, ma si temono molti esuberi
AFP
Gianluca Bolelli
22 ott 2020
I rappresentanti dei dipendenti del distributore francese di abbigliamento per bambini Kidiliz, in amministrazione controllata, hanno annunciato giovedì di temere “moltissimi licenziamenti economici”, all'interno del gruppo da 2.600 dipendenti, di cui quasi 1.500 in Francia.

Questo annuncio arriva a seguito di un incontro durante il quale sono state presentate più di venti offerte pubbliche di acquisto per il gruppo transalpino.
“Una certezza: ci saranno molti licenziamenti [per motivi] economici”, hanno indicato in un comunicato le sigle sindacali CFDT, CFE-CGC, CGT, senza comunicare le cifre a loro disposizione.
Secondo fonti vicine alla pratica, l'offerta principale proviene da ID Kids, che propone di riprendere 615 persone, contro le 200 di quella di Children Worlwide Fashion (CWF).
Comprato nell’ottobre 2018 dal cinese Semir, il gruppo nato nel 1962 a Saint-Chamond (Loira), dove si trova la sede amministrativa, gestisce una decina di brand (tra i quali Beckaro, Z, Chipie, Catimini...) e varie licenze.
La sopravvivenza del sito della Loira, che impiega 230 persone, la maggior parte delle quali lavora per il marchio Z, è “fortemente minacciata”, ha detto la stessa fonte.
La società Générale pour l'Enfant, di Montreuil, propone invece di riassumere quasi la metà delle 640 persone attive nella rete italiana di Kidiliz.
Kidiliz ha registrato un fatturato di 388 milioni di euro nel 2019 e la sua situazione era già molto peggiorata prima della crisi sanitaria.
Il suo PDG, Patrick Puy, aveva annunciato il 10 settembre che il gruppo era stato posto in amministrazione controllata dal Tribunale Commerciale di Parigi.
Il dirigente francese si aspettava allora che la decisione del tribunale pervenisse tra “la fine di ottobre e al più tardi l'inizio di novembre”.
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