30 nov 2020
Kiabi debutta nell'affiliazione commerciale e punta sulla sostenibilità
30 nov 2020
Kiabi, il marchio francese che nel 1978 ha rivoluzionato il fast fashion attraverso il concetto di moda a piccoli prezzi per tutta la famiglia, punta al rafforzamento della propria posizione non solo in Italia, ma anche a livello mondiale. Approdato nel nostro Paese nel 1996 con l'apertura del primo negozio a Milano, oggi l’insegna vanta 33 store sul territorio e rappresenta il primo e-retailer del mercato dell’abbigliamento online in termini di volume di vendita e il terzo migliore sito e-commerce in Italia (secondo la classifica pubblicata nel Corriere della Sera e realizzata da l’Economia con Statista a settembre 2020, ndr.).

Se l’ampliamento del network retail è stato uno dei driver di crescita degli ultimi anni di un gruppo che conta più di 460 punti vendita nel mondo (330 in Francia, 133 all’estero), il 2020 ha visto il debutto di Kiabi nell’affiliazione commerciale, con gestione dello stock in conto vendita. Il piano di sviluppo dell’azienda punta all’apertura di 15 negozi affiliati nei prossimi 3 anni, in posizioni strategiche nei capoluoghi di provincia con aree di vendita di almeno 1.000 m2. Il modello di affiliazione commerciale è stato lanciato anche in Spagna, in Belgio e in Portogallo.
Kiabi si pone grandi obiettivi per ridurre il suo impatto sull’ambiente. Entro il 2025 le collezioni saranno al 100% eco-sostenibili e il modello economico circolare. Sempre più impegno è stato messo per lo smaltimento e il riciclo tessile, problema mondiale di enorme impatto, con il progetto della Seconda Mano: l’azienda in Francia ha avviato 2 laboratori per adattare e prolungare la vita dei capi presso gli store di Cormontreuil e Merignac, oltre ad aver aperto 6 corner dell’usato nei negozi stessi.

Il 22% degli acquisti di Kiabi nel 2020 è avvenuto con materiali più sostenibili: sono stati prodotti 1 milione di piumini/cappotti in poliestere riciclato a partire da bottiglie di plastica usate; 2.5 milioni di pantaloni denim trattati con il metodo eco-wash; 37 milioni di t-shirt e 2,8 milioni di body da neonato in fibre di cotone da agricoltura biologica e integrata. È stato inoltre risparmiato un giro del mondo in camion a settimana grazie al nuovo magazzino inaugurato per l’area dell’Europa meridionale.
Kiabi, che fa parte del gruppo AFM (Associazione Familiare Mulliez) proprietaria tra gli altri anche di Decathlon, Auchan e Leroy Merlin, è ormai un gruppo internazionale presente in 17 paesi, con 8000 dipendenti, di cui 580 in Italia e 2 miliardi di euro di vendite raggiunte nel 2019 (180 milioni di euro realizzati via web).
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