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28 ott 2013
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Khalid Ali Khan: "L'evoluzione del mercato cinese ha creato uno spazio per i produttori del Pakistan"

Pubblicato il
28 ott 2013

A Shanghai, durante il contemporaneo svolgimento dei saloni Première Vision e Interfilière, FashionMag Premium ha offerto una serie di prospettive sullo stato del settore del tessile-abbigliamento in Cina, ma anche di quello di altri Paesi partner e vicini dell'ex Celeste Impero. Matthieu Guinebault inizia questa serie di incontri con Khalid Ali Khan, senior marketing manager dell'azienda del Pakistan Sapphire, una delle principali società produttrici del Paese, con 17.000 dipendenti e quasi 450 milioni di dollari di fatturato. Esponendo a Intertextile, la società stima che il fatto che i produttori cinesi si rivolgano verso il loro mercato di casa possa offrire delle opportunità ai produttori del Pakistan.

Khalid Ali Khan


FashionMag Premium: I produttori cinesi curano i consumatori cinesi. E questa tendenza si fa sentire sui vostri portafogli ordini provenienti dagli europei?
Khalid Ali Khan: L'evoluzione della Cina verso il mercato dell'alta gamma ha chiaramente creato uno spazio di business per noi. Nondimeno, questo spiraglio rimane per il momento limitato. Noi esportiamo in maggioranza prodotti di una certa qualità. Ci concentriamo sul valore aggiunto della nostra produzione, perché le nostre collezioni sono principalmente destinate agli Stati Uniti e, in misura minore, all'Europa. La Cina è evidentemente un altro cliente delle nostre produzioni, ma meno, dopo che il Pakistan si è posizionato sui prodotti finiti. Il che ci ha portato a progredire, per raggiungere un livello compreso fra il medio e l'alto di gamma. Perché l'Europa e l'America sono regioni di consumo molto preoccupate dalla qualità.

FM: E' dunque il prezzo per ora a definire la domanda cinese?
KAK: La Cina è un gigante. Il Paese è molto più alla ricerca di prezzi bassi che di reale qualità, è un fatto. Noi siamo un Paese produttore di abbigliamento prima di tutto, e riforniamo principalmente di tessuti i produttori di vestiti del nostro Paese. Questo mercato funziona come una bilancia, con il prezzo a un'estremità e la qualità all'altra. La crescita dei prezzi alla produzione porterà a un calo della qualità delle produzioni, perché bisogna mantenere i volumi. E viceversa. Ma molti fattori portano a pensare che la Cina farà il suo percorso riguardante questa ricerca di prezzo. Prezzi che lentamente, ma ineluttabilmente, andranno ad aumentare negli ordini, perché la Cina comincerà gradualmente a ricercare la qualità.

FM: L'evoluzione prevista entra di fatto nella vostra strategia di sviluppo?
KAK: Un punto sul quale dobbiamo concentrarci particolarmente, ad oggi, è di migliorarci per mantenere la nostra posizione sul mercato, che resta molto concorrenziale. Nel Paese, ci sono numerose aziende che stanno attualmente rafforzando le loro apparecchiature per aumentare le capacità produttive, e così poter meglio rispondere ad alcune richieste per grandi quantità. Soprattutto in termini di tempo. Si tratta in particolare dell'acquisto di nuovi macchinari o di nuovi edifici. La domanda per ora è rivolta verso del 100% cotone. Il che una volta tanto non è una grande sfida per noi: uno dei nostri maggiori vantaggi è che siamo un Paese produttore di materia prima.

Matthieu Guinebault (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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